Tra l'incudine ed il martello 3/3: creare uno US Trust per investire in Mutual Fund Americani ed essere residenti in Italia

In questo terzo articolo del trittico, parleremo della soluzione del dilemma del Cittadino Americano residente in Italia che si trova ad investire i propri risparmi in Fondi Comuni di Investimento, Italiani o Americani. Come visto, se si investe in Fondi Comuni Italiani, ci si trova in America con la problematica delle PFIC che portano a tassazione elevata e reporting complesso. Se invece si investe in Mutual Funds Americani, ci si trova in Italia con una tassazione progressiva derivante dalla normativa sui Fondi Comuni Non Armonizzati.
Vediamo qual è dunque la soluzione del dilemma.

Ora la soluzione che il nostro Studio per superare questo dilemma è quello della creazione di un Trust Americano, all'interno del quale è possibile fare gli investimenti in ogni tipo di strumento finanziario, Italiano ed Americano, e che pagherà le imposte solo in America.

Cerchiamo di capire, però, in che maniera questo tipo di strumento riesce a superare il dilemma che ci siamo posti in questo trittico di articoli.

Il primo punto è che trattandosi di uno US Trust che investe in Mutual Funds Americani, il problema che ci emergeva nel primo articolo (che era quello del Cittadino Americano residente in Italia che investiva in Fondi Comuni Italiani), e cioè quello delle PFIC, Passive Foreign Investment Company, non si prone proprio, dato che gli investimenti sono fatti dal Trust su Mutual Funds Americani.
Dunque il problema delle PFIC non si pone proprio.

Il secondo punto concerne il problema della tassazione, questa volta Italiana, dell'investimento fatto in America in Mutual Funds Americani e assoggettato alla normativa dei Fondi Comuni Non Armonizzati dell'Unione Europea. Ma anche qui il problema non esiste, dato che il Trust è fiscalmente residente in America e non deve pagare le imposte in Italia. Pertanto non si applica la normativa sui Fondi Comuni Non Armonizzati.

Il vantaggio di avere uno US Trust per un Cittadino Americano residente in Italia è proprio quello di scindere l'ente che fa l'investimento dalla propria persona fisica, in modo che l'ente che investe (il Trust Americano) abbia una residenza fiscale diversa da quella della persona fisica che risiede invece fiscalmente in Italia.
Questa scissione tra le due residenze fiscali è molto importante, dato che in questa maniera eventuali altri cambiamenti di residenza fiscale della persona fisica non vanno ad influenzare in alcuna maniera la tassazione dei rendimenti inseriti nel Trust Americano considerato.

Il Trust Americano di cui stiamo parlando deve essere uno US Non-Grantor Trust (la cui definizione Italiana è quella di Trust Opaco) e deve essere un Trust Irrevocabile e non modificabile da parte del Disponente.

A tal proposito, ricordiamo che le principali figure del Trust sono le seguenti:

DISPONENTE
TRUSTEE
BENEFICIARIO
PROTECTOR 

Il Disponente ("Grantor" in America) è il soggetto che istituisce il Trust e "dispone" i propri beni all'interno del Trust, dando le indicazioni al TRUSTEE attraverso l'atto di Trust ("Deed of Trust") su come gestire tali beni e come distribuirli ai BENEFICIARI.
Il PROTECTOR è una figura opzionale, ammessa solo in alcuni Stati Americani, che prevede la possibilità di creare un soggetto che si interfacci tra DISPONENTE e TRUSTEE e controlli che l'operato del TRUSTEE sia conforme al dettato dell'atto di Trust.
Il TRUSTEE deve essere una persona diversa dal GRANTOR e diverso anche dai BENEFICIARI: dunque è di fatto a tutti gli effetti un "terzo".

Con la costituzione di un Non-Grantor Trust c'è effettivamente uno spossessamento del DISPONENTE, il quale non solo non è più proprietario dei beni che ha disposto in Trust, ma anche non li gestisce più direttamente: le decisioni di investimento, all'atto pratico, sono tutte prese direttamente dal TRUSTEE.
Ovviamente, trattandosi nel caso di specie di un Trust che ha come scopo principale l'investimento dei propri risparmi in prodotti finanziari, nell'atto di Trust ci saranno precise indicazioni su quali siano le strategie ed il comportamento che il DISPONENTE è interessato a far tenere al TRUSTEE sulle risorse disposte in Trust.

La modalità di costituzione di un tale Non-Grantor Trust sono molto complesse, dato che non è sufficiente creare uno US Non-Grantor Trust, ma si dovrà creare un Trust che abbia caratteristiche che siano compatibili sia con la normativa Americana, sia con quella Italiana.

La normativa Italiana è particolarmente importante proprio per la parte che riguarda le distribuzioni ai BENEFICIARI, che sono residenti in Italia e che, pertanto, si troveranno il problema di capire in che modo tali distribuzioni derivanti dall'America siano tassate. 
In tal senso possiamo dire che, ai sensi della recentissima Circolare n. 34/2021 sui Trust, qualora il Non-Grantor Trust Americano costituito come si deve paghi in America le imposte sui rendimenti dei Mutual Funds Americani, non ci sarà alcuna tassazione in Italia sulle distribuzioni che il TRUSTEE farà ai BENEFICIARI.

Ovviamente ci sono una serie di condizioni e di complessità da rispettare che sono al di fuori dello scopo del presente scritto e che pertanto non considereremo in questa sede: per ogni dettaglio ed informazioni aggiuntiva vi invitiamo a contattarci.

E' importante tenere presente che l'assenza di tassazione in Italia delle distribuzioni ai BENEFICIARI residenti in Italia non è limitata alle distribuzioni di "principal", cioè del capitale iniziale inserito all'interno del Trust, ma si estende anche alle distribuzioni di somme che sono maturate per il rendimento degli investimenti finanziari che il Trust Americano ha fatto.


IN TEMA DI TRUST ESTERI, VI POTREBBE ANCHE INTERESSARE:

1) La nostra sezione di articoli taggati alla keyword "Trust Americani" che trovate al seguente link:


2) I seguenti articoli:





(*) Attenzione: quest'ultima Conferenza è stata fatta prima della pubblicazione della Circolare n. 34/2021 sui Trust e pertanto non è aggiornata con questa novella.


CONTATTATECI PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Per ogni approfondimento e richiesta di ulteriori informazioni, potete mandare una mail a:

enrico.povolo@dottcomm.net

oppure telefonare al numero:

+39 0444 322987

Enrico Povolo
Marco Giaretta
Giacomo Prandina