Trasferirsi in Italia mantenendo i propri investimenti in America: come si fa.

Con questo post intendiamo analizzare la possibilità per un Cittadino Americano residente in America di trasferirsi stabilmente in Italia, mantenendo però i propri investimenti (finanziari e immobiliari) negli Stati Uniti, così come la propria fonte di reddito, ad esempio la pensione Americana.




Il flusso di persone che decide di trasferirsi nel Bel Paese, in luoghi come Firenze, Venezia, Roma, la Toscana, la zona delle Cinque Terre, le colline delle Langhe Piemontesi, le Dolomiti o gli altri meravigliosi luoghi che si trovano in Italia, è in costante crescita.
Il soggetto coinvolto in questo flusso è solitamente un pensionato, ma richieste soventi sono anche quelle di clienti ancora nel pieno della loro fase lavorativa che possono svolgere la propria professione da qualsiasi parte del mondo lavorando on-line.
La caratteristica di questo flusso di persone che "migra" in Italia dagli USA è la richiesta che la loro ricchezza finanziaria rimanga investita negli Stati Uniti.
La cosa è del tutto comprensibile, sia per il rapporto di fiducia già formato con i propri consulenti ed istituti finanziari, sia per le maggiori possibilità in termini di investimenti e prodotti finanziari che l'America offre, sia per la maggiore sicurezza degli USA rispetto alle Banche Italiane e all'area Euro. Non da ultimo, la tassazione negli States delle rendite finanziarie (dividendi, interessi e capital gains) è generalmente inferiore a quella presente in Italia.
Ovviamente, il trasferimento della residenza in Italia comporta che la Worldwide taxation avvenga innanzitutto in Italia: solo in un secondo momento, come ben sappiamo, ci sarà un'ulteriore tassazione in America a motivo della Cittadinanza.
Si pongono pertanto due domande rilevanti:

- Come si tassa la pensione Americana (o Italiana e Americana)?

- Come sono tassate in Italia le rendite finanziarie maturate in America?

Le domande sono rilevanti dato che il soggetto che sta considerando l'ipotesi di trasferimento in Italia vuole avere ben chiaro l'impatto fiscale complessivo di tale decisione.

A questa domanda siamo soliti rispondere con un processo di analisi preventivo (cioè fatto prima che avvenga il trasferimento) che porta a predisporre un report in cui si simula quale sarebbe stata la tassazione del soggetto nell'ipotesi in cui nell'ultimo periodo di imposta passato in America il soggetto fosse stato residente in Italia. In tal modo è possibile fare un confronto tra la tassazione che il soggetto ha già subito in America e quella che subirebbe a parità di redditi nel caso in cui decidesse di trasferire la residenza in Italia.
Questo report deve essere particolarmente accurato, dato che dal risultato dipendono molti aspetti decisionali.
Si tratta dunque di capire se la pensione sarà tassata sia in Italia, sia negli Stati Uniti, oppure se prevarrà la tassazione esclusiva del Paese di residenza (analisi, questa, già vista nei precedenti posts).
Sarà poi necessario andare a valutare l'impatto fiscale in Italia delle rendite finanziarie percepite in America, che è generalmente superiore alla tassazione usuale Americana.
Questo aspetto è particolarmente delicato, dato che il cliente Americano rimane spesso sorpreso dal peso delle imposte sostitutive sui propri redditi finanziari Americani, essendo abituato a tassazioni decisamente inferiori in America.
La minore tassazione Americana è attribuibile a due importanti fattori:

1) Da un lato i long-terms capital gain sono tassati in America (a certe condizioni, che per lo scopo del presente post, qui non analizziamo) con aliquota del 20%.

2) Dall'altro spesso i portafogli Americani contengono una buona percentuale di Municipal bonds, che sono delle obbligazioni che danno origine a tax-exempt interests. Questa esenzione è valida solo per gli Stati Uniti e pertanto il riporto di tali interessi in dichiarazione dei redditi Italiana ha un impatto fiscale non certo irrilevante.

Aggiungiamo poi che nella simulazione da effettuare, deve essere tenuto conto della tassazione di ritorno negli USA, anche se questa è spesso ininfluente, dato che col meccanismo del tax credit, le imposte italiane coprono abbondantemente quelle Americane.
La prima fase dell'analisi si chiude quindi con il report della tassazione complessiva una volta trasferiti in Italia.
A questo punto si possono evidenziare una serie di possibilità e di percorsi decisionali alternativi che andiamo qui a delineare.

Alternativa 1: Legge sui Paperoni.
Tale normativa permette il pagamento di una imposta flat di 100.000 euro per tutti i redditi esteri prodotti, qualsiasi sia la loro entità.
Ciò significa che il soggetto che sceglie tale regime fiscale paga un importo fisso di 100.000 euro all'anno indipendentemente dal reddito prodotto all'estero, fosse anche di molti milioni di euro.
Questo incentivo, che spesso si applica a sportivi e calciatori, trova motivazione nel tentativo di attrarre soggetti con ricchezze molto elevate.
L'idea è interessante, però trova applicazione solo in un numero limitato di casi, dato che l'imposta fissa annua di 100.000 euro è per molti clienti comunque maggiore di quanto si pagherebbe con il regime di tassazione ordinario.
Il nostro Studio comunque, nel Report di simulazione, evidenzia sia la possibilità di aderire a questo regime, sia la sua eventuale convenienza.

Alternativa 2: L'agevolazione per il trasferimento nelle Regioni del Sud.
Di tale normativa abbiamo già parlato approfonditamente nei posts precedenti. Il limite di questa agevolazione è quella di non lasciare libero il soggetto interessato a trasferirsi dove più gli piace in Italia e questo evidentemente può non essere gradito.

Alternativa 3: La creazione di un Trust Americano.
Si tratta di un'ipotesi costruita di concerto con i nostri Avvocati Americani che può essere molto interessante anche per patrimoni di modeste dimensioni.

L'elemento essenziale della creazione del Trust Americano è, infatti, quello di scindere le vicende personali, e conseguentemente la tassazione personale, da quella degli assets e degli investimenti che sono apportati all'interno del Trust.
Ovviamente non è possibile in questa sede trattare in dettaglio le caratteristiche strutturali della specifica costruzione giuridica dato che:
- sono architetture particolarmente elaborate che toccano picchi di difficoltà e di tecnicismo molto elevati;
- sono progettate in base alle caratteristiche specifiche del caso considerato, e pertanto hanno un grado di personalizzazione elevato.
La costruzione del Trust si basa su un progetto che è condiviso col cliente, il quale può via via valutare i principali aspetti.
Queste sono alcune delle caratterizzazioni più importanti. 

Struttura giuridica del Trust Americano.
Si redige una prima bozza dell'atto di Trust Americano e si costruisce l'ossatura giuridica dello stesso, stabilendo, tra le altre cose:

- la revocabilità o irrevocabilità dello stesso;
- la natura dello stesso (grantor Trust o Non-grantor Trust);
- la durata;
- la nomina del Trustee;
- gli eventuali guardiani;
- i beneficiari di reddito e di capitale.

Corpus iniziale apportato dal disponente nel Trust Americano.
Per capire quanto e quale capitare apportare all'interno del Trust Americano è necessario fare un assessment preventivo che analizzi in dettaglio:

- l'entità e la natura del patrimonio del Cliente: tipologia di investimenti e loro redditività, liquidità del patrimonio, possibilità di conferimento in Trust, vincoli giuridici eventualmente presenti, debt structure.
- le necessità personali del soggetto e della sua famiglia: in particolare si analizzano in dettaglio i flussi finanziari di cui ha bisogno il cliente, considerando quelle che sono le sue fonti di reddito una volta trasferito in Italia e quelle che sono le emergenze cui potrebbe andare incontro in futuro.

Costi di costituzione e di gestione del Trust Americano.
Una componente senz'altro da valutare sono i costi sia di costituzione sia di gestione del Trust Americano: questi sono in parte fissi ed in parte dipendono dall'entità del patrimonio inserito in Trust.

Simulazione dell'impatto fiscale in presenza di Trust Americano.
Una volta stabilita l'ossatura giuridica dello stesso ed aver deciso l'entità e la struttura del capitale da apportare nel Trust medesimo, è necessario predisporre, sempre preventivamente, un nuovo report di simulazione fiscale che metta a confronto la tassazione complessiva che il soggetto si trova ad affrontare qualora si trasferisca in Italia senza costituire un Trust rispetto al caso in cui il Trust sia costituito.

Con questo processo siamo in grado di offrire al Cittadino Americano che intenda trasferirsi in Italia una valutazione preventiva a tutto tondo, che consideri tutte le principali variabili e sia costruito per le specifiche esigenze del Cliente.

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Enrico Povolo