Assegnazione di Stock Options, ISO e RSU di Società Americana: trattamento fiscale in Italia ed in America

In questo articolo parleremo del caso di un Cittadino Americano residente in Italia, dipendente di una Società Italiana che fa parte di un gruppo internazionale, al quale sono assegnate delle shares della Società Americana capogruppo sotto forma di Stock Options. Le forme più note di Stock Options sono le ISO - Incentive Stock Options, le RSU - Restricted Stock Unit e le NSO - Non-qualified Stock Options.
La domanda che ci poniamo è la seguente: come deve essere trattata fiscalmente l'assegnazione di tali Stock Options ai fini fiscali Italiani?

 

1. L'ANALISI DEL CONTESTO

Il punto preliminare da cui parte il nostro studio è l'analisi del contesto: siamo di fronte al caso di un Cittadino Americano residente in Italia che sia assegnatario di Stock Options di una Società Americana. Nella pressoché totalità dei casi la Società Americana in questione è una Corporation, cioè una INC.
A questo punto possiamo identificare due fattispecie tipiche:

A) La prima è quella del Cittadino Americano che si traferisce dagli Stati Uniti in Italia e che ha ricevuto le stock options della Società Americana prima di venire in Italia

B) La seconda è quella del Cittadino Americano che si trasferisce in Italia e diventa dipendente di una Società Italiana che è parte di un gruppo Americano. In tal caso il soggetto può essere assegnatario delle azioni della Società Americana Capogruppo anche durante il periodo in cui è residente fiscalmente in Italia.

Per chiarire alcuni passaggi relativi a questo contesto, rinviamo ai seguenti articoli:





2. GLOSSARIO E FUNZIONAMENTO DELLE STOCK OPTIONS

Le Stock Options sono dei diritti concessi ad un dipendente di una determinata società che concedono allo stesso l'opzione di acquistare la proprietà di un certo quantitativo ("stock") di azioni della società medesima, entro una certa data ed ad un dato prezzo, definito "strike price".
Il diritto di opzione è concesso in una determinata data, definita "granting date".
"Granting" è altresì definito, in termini generali, il processo di assegnazione dei diritti di opzione da parte della società ai dipendenti.
Il diritto di opzione non può essere immediatamente esercitato, dato che ciò è possibile solo dopo il decorso di un determinato periodo, definito il "vesting period": decorso tale periodo, il diritto di opzione diventa "vested" e il dipendente può esercitare l'opzione di acquisto entro la data massima, denominata "expiration date".
La data in cui il diritto di opzione dovesse essere esercitato si definisce "excercising date": il processo di esercizio dell'opzione è generalmente definito "excercising".
Nel caso in cui il dipendente non volesse esercitare l'opzione, questa scadrebbe dopo l'expiration date e non ci sarebbe alcun effetto giuridico né fiscale.


3. TIPOLOGIE DI STOCK OPTIONS E TASSAZIONE IN AMERICA

Le tre tipologie di Stock Options Americane più frequenti sono le seguenti:

ISO - INCENTIVE STOCK OPTIONS.

RSU - RESTRICTED STOCK UNITS.

NSO - NON-QUALIFIED STOCK OPTIONS.

Le ISO - INCENTIVE STOCK OPTIONS sono le Stock Options più comuni in America e si caratterizzano per il fatto che:
- possono essere assegnate esclusivamente a dipendenti della società, diversamente dalle NSO.
- godono di diversi benefici fiscali.

Dal punto di vista fiscale Americano sulle ISO non c'è alcuna tassazione, né al momento del del Granting, né all'Excercising (tranne che per la AMT - Alternative Minimum Tax).
Al momento della vendita il capital gain realizzato è generalmente qualificato come long-term capital gain, con una tassazione di vantaggio. 
Per maggiori dettagli sul punto si veda il seguente articolo:


La qualifica di long-term capital gain può essere ottenuta solo laddove le azioni siano state vendute:
- almeno 1 anno dopo l'excercising;
- almeno 2 anni dopo la data di granting;

Le RSU - RESTRICTED STOCK UNITS non sono tecnicamente delle stock options, ma sono solitamente associate alle stock options dato che fanno parte delle modalità con le quali le società Americane incentivano i loro dipendenti e li rendono partecipi del loro capitale.
Le RSU sono dei piani di assegnazione di azioni a titolo gratuito: ciò significa che al momento dell'excercising il dipendente non deve:
- fare alcuna opzione;
- pagare alcuno strike price.
Pertanto, una volta finito il vesting period, le Restricted Stock Unit si trasformano automaticamente in azioni della società emittente.
Contrariamente alle shares assegnate con le ISO, le shares assegnate tramite le RSU non danno diritto ai dividendi.

Dal punto di vista fiscale Americano, le RSU sono sottoposte a tassazione in America alla fine del vesting period: il loro valore corrente, tecnicamente definito FMV - FAIR MARKET VALUE, è considerato come un fringe benefit e tassato ad aliquota progressiva all'interno del W2 Americano (che sarebbe l'omologo della CU Italiana).
Trattandosi di una trasformazione automatica, le RSU non comportano alcun intervento da parte del dipendente, né in fase di opzione, né in fase di tassazione: la Società emittente si occupa di tutto.

Le NSO - NON-QUALIFIED STOCK OPTIONS sono delle opzioni sulle shares della società che possono essere assegnate anche a soggetti che non sono dipendenti della società emittente, come ad esempio fornitori o ex dipendenti.

Dal punto di vista fiscale Americano, le NSO non sono tassate al granting, ma sono tassate come fringe benefit all'excercising per la differenza tra il FMV e lo strike price.


4. ESEMPIO DI ASSEGNAZIONE DI NSO AMERICANE

Ipotizziamo che la società Americana Genda assegni un blocco di 50 NSO ai propri dipendenti allo strike price di 100 dollari per azione.
Terminato il vesting period, il dipendente Joe Smith decide di esercitare l'opzione e di pagare lo strike price per diventare proprietario delle 50 azioni della società.
Immaginiamo che all'excercise date, la azione abbia un FMV di 132 dollari.
Come si calcola la tassazione Americana su tali stock options?
La tassazione in America avverrà secondo le seguenti regole:

Valore dell'azione al momento dell'excercise: 132 dollari
Valore pagato dal dipendente - strike price: 100 dollari.
Numero di opzioni esercitate: 40.

Base imponibile del fringe benefit: (132 - 100) x 40 = 1.280 dollari.

La tassazione avverrà direttamente nella busta paga (payroll) del dipendente sul fringe benefit di 1.280 dollari.


5. TRATTAMENTO FISCALE IN ITALIA

Il trattamento fiscale in Italia delle Stock Options è definito dall'art. 51 del TUIR, il quale definisce questi principi generali:

- le azioni assegnate al lavoratore dipendente costituiscono reddito di lavoro dipendente ed il relativo momento impositivo è quello dell'excercise date.

- la base imponibile è data dalla differenza tra il FMV - Fair Market Value e lo Strike Price.

- qualora le stock options siano assegnate alla generalità dei dipendenti e sia presente un vincolo di non cessione o di non riacquisto da parte della società emittente per almeno 3 anni, è presente una esenzione di 2.065,83 euro per dipendente dalla base imponibile di cui al punto precedente.

- qualora il vesting period sia almeno di 3 anni, le azioni siano quotate su mercati regolamentari e sia previsto un vincolo di non cessione o di non riacquisto per almeno 5 anni, è prevista una esenzione totale da tassazione e pertanto la base imponibile di cui sopra non è assoggettata ad alcuna tassazione.


6. PROBLEMATICHE OPERATIVE FREQUENTI

Uno dei problemi più frequenti che emergono in tema di stock options è quello della capienza della busta paga del dipendente al momento della tassazione del fringe benefit connesso all'esercizio di stock options.

Riprendiamo l'esempio di cui al precedente n. 4: in quell'esemplificazione avevamo ipotizzato che il blocco di azioni assegnate fosse pari a 40: la base imponibile era pari alla differenza tra valore di mercato delle azioni al momento dell'esercizio dell'opzione ed il prezzo pagato dal dipendente.
L'imponibile del fringe benefit ammontava a 1.280 dollari.

Immaginiamo però cosa succede nel momento in cui il blocco di azioni assegnate ed esercitate dal dipendente fosse pari a 800 (anziché 40).
In tal caso avremmo che l'imponibile del fringe benefit sarebbe il seguente:

(132 - 100) x 800 = 25.600 dollari.

Ora, ipotizzando una tassazione media del 35% su tale fringe benefit, avremmo una maggiore imposta Americana pari a 8.960 dollari.
Ora, cosa succede se il dipendente in questione ha, nel mese considerato, un payroll (busta paga) con un netto di (ipotizziamo) 3.670 dollari?
Egli si troverebbe che l'intera somma di 3.670 dollari di busta paga del mese in questione gli sarebbe trattenuta dalla società, che deve versare le imposte sulle NSO da lui esercitate.
Oltre a ciò, egli dovrà rinunciare pure ad ulteriori 5.290 euro di successive buste paga, in modo da ristorare la società dell'intera somma di 8.960 dollari di imposte.
Ciò risulterebbe in un problema di liquidità per il dipendente, che potrebbe sentirsi fortemente disincentivato ad esercitare le stock options in questione.
Per evitare questo problema, sono presenti due soluzioni operative:

1) il dipendente paga direttamente le imposte alla società: ma qui il problema di liquidità rimane analogo a prima.
2) la Società chiede l'autorizzazione al dipendente di vendere un certo quantitativo delle azioni da lui esercitate, in modo da avere la liquidità per pagare le imposte sul fringe benefit.

Per esempio, nel caso di un blocco di 800 azioni, ci troviamo che le imposte sul fringe benefit sono pari a 8.960 dollari.
Per far fronte a tale esborso, la società, dopo averne avuto l'autorizzazione, vende un certo numero di azioni appena esercitate dal dipendente.
Nel nostro caso, ipotizziamo che siano vendute 56 delle 800 azioni appena esercitate dal dipendente e che tale vendita sia effettuata alcune settimane dopo l'exercise date.
Ipotizziamo anche che il prezzo sia ulteriormente aumentato e che il valore di vendita di tali azioni sia pari a 160 dollari per azione.
Avremo perciò:
56 azioni vendute su 800 esercitate;
Prezzo di vendita: 160 dollari.
Valore ricavato: 56 x 160 = 8.960 dollari.
La vendita è effettuata direttamente dalla società, per conto del dipendente, dato che le azioni sono già sue, avendole lui esercitate. 

La società si trattiene la somma di 8.960 dollari, che serve a pagare le imposte sul fringe benefit presente dentro alla busta paga Americana: in tal modo il dipendente può continuare a percepire il suo stipendio senza aver problematiche di liquidità.

Il punto importante da considerare è il seguente: se la società Americana adotta tale meccanismo di "ristoro" delle imposte sul fringe benefit, è necessario considerare che sulla vendita delle 56 azioni si è realizzato un capital gain dato che il prezzo di vendita di 160 dollari è maggiore al valore di mercato di 132 dollari rilevato alla data di esercizio.
Pertanto il capital gain sarà il seguente:

(160 - 132) x 56 = 1.568 dollari.

Questo capital gain sarà oggetto di tassazione in America, secondo le regole ordinarie. Qualora il soggetto sia residente in Italia, tale capital gain sarà oggetto di tassazione anche in Italia all'interno del quadro RT tramite imposta sostitutiva del 26%.


7. PROBLEMATICHE OPERATIVE TRA ITALIA E STATI UNITI

Da ultimo facciamo presente che, qualora il soggetto in questione sia residente in Italia e sia dipendente di una società Italiana che fa parte del gruppo societario Americano, ed il dipendente stesso abbia ricevuto shares della Società Americana capogruppo si pone una serie di problematiche applicative di particolare momento, dato che ci troviamo di fronte ad un caso in cui il soggetto riceve la busta paga dalla società Italiana, ma l'assegnazione riguarda le azioni della Società Americana.
Questa situazione pone una serie di difficoltà operative che partono dal fatto che nella quasi totalità dei casi esiste una scarsa comunicazione da parte della società Americana e della società Italiana verso il dipendente residente in Italia di ciò che è stato fatto e di come è stato fatto.
Una tipica difficoltà consiste nel fatto che la Società Americana dà indicazione alla società Italiana circa l'ammontare del fringe benefit, ma non è quasi mai chiaro:
- se le regole di calcolo e tassazione del fringe benefit rispettino le regole fiscali Italiane;
- se la società Italiana abbia ricevuto ristoro dalla capogruppo Americana, in una logica inter-company, per le imposte pagate per conto del dipendente sul fringe benefit;
- se la società Americana abbia venduto o meno delle azioni per ristorare la società Italiana della imposte sul fringe benefit.

In tal senso vi invitiamo a contattarci, dato che è importante ricostruire analiticamente la dinamica dei passaggi interni tra le due società, in modo da evitare che possano emergere contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate.


IN TEMA DI STOCK OPTIONS VI POTREBBE ANCHE INTERESSARE:

1) La nostra sezione di articoli "CAPITAL GAIN TAXATION" che trovate al seguente link:


2) La nostra sezione di articoli "MOVING TO ITALY" che trovate al seguente link:



CONTATTATECI PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Per ogni approfondimento e richiesta di ulteriori informazioni, potete mandare una mail a:

enrico.povolo@dottcomm.net

oppure telefonare al numero:

+39 0444 322987

Enrico Povolo