Cittadino Italiano che lascia in eredità un conto corrente Americano Payable On Death: procedura e tassazione della Successione
In questo articolo affronteremo il caso di una Cittadina Italiana non residente in America, la quale lascia in eredità al figlio Cittadino Italiano residente in Italia una serie di assets esistenti interamente in Italia nonché un conto corrente bancario Americano POD - Payable On Death.
Come si affronta questa Successione Americana?
Quali sono gli adempimenti formali da fare in Italia ed in America?
Dove si pagano e come si calcolano le imposte di Successione?
Vediamo le risposte a questi interessanti quesiti.
1. IL CASO
Come sempre è necessario partire da un'analisi approfondita di questo caso di Successione Americana.
Il de cuius era una Cittadina Italiana (non Cittadina Americana) residente in Italia, titolare di una serie di assets tutti situati in Italia a parte un conto corrente bancario detenuto presso una Banca Americana. Questo conto ha la clausola POD - Payable On Death, che ha permesso alla madre di indicare il figlio come beneficiario designato del conto corrente Americano
Ipotizzeremo, per semplicità di calcolo, che tale conto corrente detenga la somma di 1,5 milioni di dollari alla morte della de cuius.
Tutti gli altri assets, mobiliari ed immobiliari, siti in Italia hanno un valore di 13,5 milioni di euro.
Per semplicità di trattazione, ipotizzeremo altresì che il cambio dollaro/euro sia di 1/1.
Esiste un unico erede della Signora in questione, il figlio, il quale è solo cittadino Italiano e risiede in Italia.
Analizzeremo le problematiche della imposizione fiscale a seguito di questa Successione Internazionale sia in Italia, sia in America, dando particolare attenzione ad alcune criticità emergenti dalla presenza del conto corrente Americano.
2. LA FISCALITA' DELLA SUCCESSIONE INTERNAZIONALE: IL LATO ITALIANO
Partiamo analizzando la Fiscalità di questa Successione Americana dal lato Italiano.
Qui la questione è abbastanza semplice, dato che abbiamo che, essendo il de cuius residente Italiano al momento della morte, l'imposta di successione Italiana si applicherà a tutti i beni ovunque siti, in Italia o all'estero.
Pertanto avremo che sarà necessario redigere, come sempre, la Dichiarazione di Successione e l'asse ereditario avrà un valore complessivo di 15 milioni di euro (dei quali13,5 milioni si riferiscono ai beni "Italiani" e 1,5 milioni si riferiscono al conto corrente Americano).
Dal totale dell'asse ereditario sottraiamo la usuale franchigia di 1 milione di euro spettante al figlio ed avremo che la base imponibile dell'imposta di successione Italiana sarà pari a 14 milioni di euro.
L'imposta sarà pari a: 14.000.000 euro x 4% = 560.000 euro.
Per il momento ci fermiamo qua, in tema di dichiarazione di successione Italiana, ma vedremo che questo importo sarà assoggettato a delle variazioni.
Da un punto di vista procedurale, sarà ovviamente necessario fornire al redattore della Dichiarazione di Successione Italiana gli estratti conto bancari alla data di morte della de cuius, onde poter definire con precisione la somma presente in conto corrente alla morte della Signora.
3. LA FISCALITA' DELLA SUCCESSIONE INTERNAZIONALE: IL LATO AMERICANO
La successione Americana va innanzitutto distinta in due ambiti, il profilo "civilistico" e quello fiscale.
PROFILI CIVILISTICI DELLA SUCCESSIONE AMERICANA
Abbiamo già trattato della Successione Americana in precedenti articoli, fra i quali evidenziamo:
In presenza di un bene che cade in successione in America è generalmente necessario passare attraverso quello che è definito PROBATE: non è questa la sede per approfondire tale procedura e rimandiamo al seguente articolo:
La cosa interessante è però questa: esiste un metodo per evitare il Probate e tutte le formalità connesse qualora il conto corrente bancario abbia delle caratteristiche specifiche del cosiddetto POD - PAYABLE ON DEATH.
Queste tipologie di account bancario, hanno la particolare caratteristica di nascere con un BENEFICIARIO DESIGNATO, cosa che li rende simili (per certi aspetti) alle Assicurazioni sulla Vita o ai Fondi Pensione: sono tutti beni che non cadono in successione DA UN PUNTO DI VISTA CIVILISTICO e che "passano" direttamente al beneficiario designato indipendentemente dalla presenza di un Testamento. Ricordiamo che in America non è prevista la quota di legittima per gli eredi.
Da un punto di vista procedurale, sarà sufficiente che l'erede si identifichi tramite un documento d'identità valido presso la Banca Americana detentrice del conto corrente e che dia prova, tramite certificato di morte, della morte del de cuius.
La caratteristica del POD può essere attribuita a diverse tipologie di account bancari Americani quali:
- CHECKING ACCOUNT
- SAVING ACCOUNT
- CERTIFICATE OF DEPOSIT ACCOUNT
- MONEY MARKET ACCOUNT
La procedura di POD ha come vantaggio principale di evitare le lungaggini burocratiche del Probate ma ha anche alcuni svantaggi:
- in primis, se il beneficiario designato dovesse mancare prima del de cuius, l'effetto del POD sarebbe nullo.
- la seconda problematica è che se il de cuius dovesse divenire "incapace", il beneficiario designato non potrebbe intervenire in alcun modo nel conto e si creerebbe una situazione di stallo.
- la terza problematica consiste nel fatto che un eventuale e successivo Will non modificherebbe/cancellerebbe/supererebbe le previsioni del beneficiario designato, che rimarrebbero esattamente come indicate all'interno del POD.
Il POD è, di fatto, un meccanismo semplificativo del passaggio generazionale, ma non può in nessuna maniera competere con la flessibilità e completezza dei Trust.
Per maggiori informazioni sui Trust Italiani ed Americani come strumento per pianificare il passaggio generazionale, potete consultare la seguente sezione:
PROFILI FISCALI DELLA SUCCESSIONE AMERICANA
I profili fiscali di un tale tipo di Successione Americana sono particolarmente complessi, dato che è necessario applicare la ESTATE TAX AMERICANA.
Abbiamo già trattato del tema nei seguenti articoli:
Ovviamente, essendo il de cuius Cittadino non Americano, non residente fiscale in America, l'ESTATE TAX si applica solo in base al requisito di territorialità, e perciò solo sui beni siti in America: dunque sul conto corrente bancario.
Qui, però, c'è un elemento di particolare importanza che è il seguente: negli articoli in cui abbiamo già trattato della ESTATE TAX AMERICANA, abbiamo già fatto notare come la franchigia Americana sia particolarmente elevata: questo elemento, però, è ammesso qualora il de cuius sia un Cittadino Americano o un Residente Americano.
Qualora il de cuius non abbia queste caratteristiche, ci troviamo di fronte ad una EXEMPTION molto limitata, di soli 60.000 dollari.
Pertanto abbiamo un caso in cui la base imponibile della ESTATE TAX AMERICANA è la seguente:
Valore del Conto corrente alla data della morte: 1.500.000 dollari.
Franchigia spettante in caso di de cuius non US Person: 60.000 dollari.
Base imponibile per la ESTATE TAX Americana: 1.440.000 dollari.
A questo va aggiunto un importante aspetto: la ESTATE TAX Americana ha delle aliquote fortemente progressive: con le aliquote del 2024, l'ESTATE TAX AMERICANA su un taxable income di 1.440.000 dollari sarebbe pari a ben 521.800 dollari, con un'aliquota marginale del 40%!
L'Estate, inteso come coacervo di beni che esiste prima del calcolo dell'imposta di successione, dovrà presentare un Form 706-NA, indicando i beni assoggettati alla Estate Tax Americana e dovrà calcolare e pagare la la relativa imposta.
Si tenga presente che alcuni Stati Americani applicano anche una Inheritance Tax, che è però in capo all'erede e non all'Estate, come nel caso dell'Estate Tax.
3. PROFILI DI DOPPIA TASSAZIONE E CONVENZIONE CONTRO LA DOPPIA IMPOSIZIONE IN MATERIA SUCCESSORIA TRA ITALIA ED AMERICA
A questo punto ci si può porre la seguente domanda: ma se in America si paga imposta di successione Americana sul conto corrente e lo stesso succede anche in Italia all'interno della Dichiarazione di successione, siamo di fronte ad un caso di doppia tassazione?
Sappiamo che tra Italia e Stati Uniti d'America esiste una Convenzione contro la doppia imposizione in materia successoria: ne abbiamo parlato nel seguente articolo:
L'art. 4 della Convenzione, intitolato "Cittadini non Residenti" recita testualmente:
Lo Stato contraente, che applica l'imposta nel caso di un de cuius il quale, al tempo della morte, non era cittadino di tale Stato e non era in esso domiciliato, ma era cittadino o era domiciliato nell'altro Stato:
a) accorda la specifica esenzione che avrebbe concesso in forza delle proprie leggi se il de cuius fosse stato in esso domiciliato, per un ammontare non inferiore alla proporzione nella quale il valore dei beni soggetti alla sua imposta sta al valore dei beni che sarebbero stati assoggettati alla sua imposta se il de cuius fosse stato in esso domiciliato; e
b) non tiene conto (eccetto ai fini del paragrafo a) di questo articolo e ai fini di qualunque altra riduzione proporzionale altrimenti prevista) dei beni situati fuori di esso, nel determinare l'aliquota e l'ammontare dell'imposta.
L’articolo 4 della Convenzione tratta proprio del nostro caso: esso ci dice che l'America, Stato Contraente che applica l'imposta nel caso di un de cuius non Cittadino e non residente dovrà accordare la stessa esenzione che avrebbe concesso come se il de cuius fosse stato domiciliato (*) Americano, nella proporzione tra assets Americani ed assets Italiani.
(*) Facciamo notare che il concetto di domicilio ai fini della Estate Tax è leggermente diverso dal concetto di residenza ai fini delle imposte sui redditi.
Questa possibilità concessa dall'art. 4 della Convenzione è molto interessante ed infatti nel Form 706-NA c'è una specifica sezione connessa ai "Death Tax Treaties": questa prevede che eventuali esenzioni sono da indicare specificamente, insieme con l'articolo della Convenzione che entrasse in gioco.
Vediamo di fare alcuni conteggi: nel corso del 2024 la LIFETIME TAX AND ESTATE TAX EXEMPTION Americana è pari a 13,61 milioni di dollari per un soggetto Cittadino Americano o residente in America.
Tale soglia si può applicare, seguendo l'art. 4 della Convenzione, anche al nostro caso, nella proporzione tra beni Americani e beni Italiani.
Pertanto avremo:
Beni Americani: 1,5 milioni di dollari.
Beni totali: 15 milioni di euro.
Facendo il rapporto avremo: 1,5/15 = 10%, che è la proporzione in cui è ammissibile prendere la soglia di EXEMPTION di 13,61 milioni di dollari.
Dunque l'esenzione ammessa in America dall'art. 4 è pari a:
13.610.000 dollari x 10% = 1.361.000 dollari.
Ricalcoliamo a questo punto l'imponibile della ESTATE TAX AMERICANA:
Taxable amount= 1.500.000 - 1.361.000 (esenzione) = 139.000 dollari.
Questo taxable amount dà origine ad una ESTATE TAX pari a 35.500 dollari.
Rispetto al caso senza applicazione dell'art. 4, vi è un risparmio pari a:
521.800 dollari - 35.500 dollari = 486.300 dollari.
Pertanto la ESTATE TAX AMERICANA definitiva è pari a 35.500 dollari, grazie all'art. 4 della Convenzione.
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A questo punto si potrebbe invocare anche l'art. 5 della Convenzione, e si potrebbe tentare di ridurre l'imposta Italiana, già previamente calcolata in euro 560.000, a seguito del pagamento della ESTATE TAX Americana.
L'art. 5 della Convenzione, intitolato "Cittadini non Residenti" recita testualmente:
1. Lo Stato contraente, che applica l'imposta nel caso di un de cuius che, al tempo della morte, era in esso domiciliato o era un suo cittadino, concede sulla propria imposta (calcolata senza detrazione per l'imposta dell'altro Stato contraente) una detrazione per l'ammontare della imposta applicata dall'altro Stato contraente in relazione ai beni situati in tale altro Stato contraente e inclusi, ai fini della tassazione, da entrambi gli Stati, ma per un ammontare non eccedente la quota dell'imposta applicata attribuibile a tali beni.
Avremo dunque che l'imposta iniziale Italiana, pari a 560.000 euro, si è formata anche col contributo del bene Americano, per una proporzione pari ad 1,5 milioni su 15 milioni, perciò con un "contributo" del bene estero quantificabile nel 10% dell'imposta Italiana.
Quota dell'imposta Italiana abbattibile dall'imposta estera:
Imposta Italiana x (Valore Bene Americano/Valore totale asse ereditario) =
560.000 euro x (1,5 M euro/15 M euro) = 560.000 x 10% = 56.000 euro
Pertanto, l'imposta Americana di 35.500 dollari (euro) potrà essere scomputata per intero dall'imposta Italiana di 560.000 euro, dato che la quota massima di imposta Italiana abbattibile ai sensi del suddetto art. 5 è pari ad euro 56.000.
L'imposizione finale della Successione Americana sarà dunque la seguente:
ESTATE TAX AMERICANA: 35.500 dollari;
IMPOSTA DI SUCCESSIONE ITALIANA: 560.000 - 35.500 = 524.500 euro.
Totale imposte della SUCCESSIONE AMERICANA: 35.500 + 524.500 = 560.000 dollari/euro.
4. ASPETTI PROCEDURALI DELLA SUCCESSIONE AMERICANA
Il conto corrente Americano in questione, sebbene non debba sottostare alla procedura del Probate in quanto ha già un beneficiario designato, rimane vincolato da parte della Banca fino all'ottenimento della ESTATE TAX CLOSING LETTER (ETCL), che non è altro che una sorta di "nulla osta" emesso dall'IRS dopo la presentazione del Form 706-NA per la determinazione della imposta e l'effettivo pagamento della stessa.
Pertanto l'aspetto fiscale rimane determinante al fine dell'utilizzo da parte dell'erede del conto corrente medesimo: fino al pagamento dell'imposta Americana non è possibile porre in essere atti dispositivi sul conto corrente.
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Enrico Povolo