Le novità del Regime Impatriati: quali sono le nuove regole a partire dal 2024

Il presente articolo ha come obiettivo l'analisi delle novità introdotte a partire dal 2024 al Regime Impatriati.
E' importante far presente che la nuova normativa riguarda solamente i soggetti che si sono iscritti all'Anagrafe Comunale in Italia a decorrere dal 1 gennaio 2024, mentre la normativa previgente del Regime Impatriati continua ad applicarsi per coloro che si sono iscritti all'Anagrafe Comunale in Italia entro il 31 dicembre 2023.
Vediamo quali sono le principali novità introdotte per il 2024.



Iniziamo la trattazione con alcune precisazioni preliminari.
Innanzitutto ricordiamo che abbiamo già trattato in diversi articoli del Regime Impatriati. Questi articoli sono tuttora importanti dato che la disciplina ivi prevista è applicabile a coloro che hanno trasferito la residenza anagrafica entro il 31.12.2023 (vedremo a breve alcune precisazioni su questo punto):


Il Regime degli Impatriati: come trasferirsi in Italia con un'agevolazione fiscale del 70% che duri fino a 10 anni



Come seconda considerazione preliminare facciamo presente che nelle prossime settimane uscirà una Circolare da parte dell'Agenzia delle Entrate che chiarirà una serie di aspetti non del tutto definiti dalla normativa.
Faremo un post specifico all'uscita di tale Circolare, in modo da aggiornarvi sulle ultime interpretazioni previste.

Vediamo ora le principali novità del 2024, ponendoci una serie di quesiti e confrontando la nuova normativa con quella vigente fino al 2023.


DA QUANDO ENTRA IN VIGORE LA NUOVA NORMATIVA?

La normativa 2024 si applicherà a tutti coloro che rispettano entrambi i seguenti requisiti:

- Diventano RESIDENTI FISCALE in Italia nel periodo d'imposta 2024 o successivi.
- Trasferiscono la loro RESIDENZA ANAGRAFICA in Italia a partire dal 1 Gennaio 2024.

Pertanto, applicano ancora la precedente normativa del 2023 coloro che:

- Diventano RESIDENTI FISCALE in Italia nel periodo d'imposta 2024.
- Trasferiscono la loro RESIDENZA ANAGRAFICA in Italia fino al 31 Dicembre 2023.

ESEMPIO.

A) John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Marzo 2024.
Egli sarà sicuramente assoggettato alla NUOVA normativa degli Impatriati, dato che è fiscalmente residente in Italia a partire dal periodo d'imposta 2024 ed ha trasferito la residenza anagrafica in Italia dopo il 1 Gennaio 2024.

B) John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Agosto 2023.
Egli sarà sicuramente assoggettato alla PRECEDENTE normativa degli Impatriati, dato che è fiscalmente residente in Italia a partire dal periodo d'imposta 2024, PERO' ha trasferito la residenza anagrafica in Italia entro il giorno 31 Dicembre 2023.

C) John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Aprile 2023.
Egli sarà sicuramente assoggettato alla PRECEDENTE normativa degli Impatriati, dato che è fiscalmente residente in Italia a partire dal periodo d'imposta 2023.

Su questo punto facciamo due importanti osservazioni operative:

Osservazione 1: Qualora un soggetto si iscriva all'Anagrafe Italiana il 17 Dicembre 2023, è importante tener presente che tale iscrizione deve essere confermata dagli organi di Polizia Municipale, che hanno 45 giorni di tempo per effettuare l'accesso e la verifica. Pertanto, qualora la verifica di tali organi di Polizia dia esito NEGATIVO, l'iscrizione è annullata ed il soggetto dovrà rifarla, con l'effetto di dover necessariamente applicare la nuova normativa degli Impatriati.

Osservazione 2: Qualora il soggetto in questione fosse un Cittadino Italiano che si fosse dimenticato di iscriversi all'AIRE durante i periodi d'imposta antecedenti al rientro in Italia, l'elemento formale dell'iscrizione anagrafica al Comune non sarà presente. In tal senso, in assenza di ulteriori precisazioni che possono arrivare con la Circolare, riteniamo che sia importante confermale la data di effettiva entrata in Italia con documentazione sostanziale, quale il biglietto aereo ed altre prove atte a dimostrare l'arrivo in Italia entro il 31 Dicembre 2023.


QUALI SONO I REDDITI AGEVOLABILI COL REGIME IMPATRIATI?

REGOLA GENERALE
I redditi agevolabili col Regime Impatriati sono:
Norma 2024: Redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo.
Norma 2023: Redditi di lavoro dipendente, di lavoro autonomo e d'impresa.

Pertanto i Redditi di impresa NON SONO PIU' AGEVOLABILI per la normativa del nuovo Regime Impatriati 2024.
Non è ancora chiaro se tale previsione sia stata frutto di una scelta precisa o di un errore: la Circolare di cui abbiamo detto sopra chiarirà tale dubbio.


QUAL E' LA MISURA DELL'AGEVOLAZIONE COL NUOVO REGIME?

La misura dell’agevolazione ha subito una riduzione, in quanto la misura della detassazione nel nuovo Regime Impatriati ha subito la seguente variazione:

REGOLA GENERALE
Agevolazione - Riduzione della base imponibile:
dal 70% (norma del 2023) al 50% (norma del 2024).

Esistono però dei casi particolari che estendono la Riduzione della base imponibile nella misura seguente:

CASO PARTICOLARE: TRASFERIMENTO IN ITALIA CON FIGLIO MINORE
Agevolazione - Riduzione della base imponibile:
dal 70% (norma del 2023) al 60% (norma del 2024) 
nel caso in cui il lavoratore si trasferisca in Italia con un figlio avente meno di 18 anni, o in caso di nascita di un figlio o di adozione di un minore nel periodo di fruizione del regime.
Il beneficio è fruibile nella maggior misura del 60% a partire dal periodo di imposta di nascita o di adozione del minore per il tempo residuo di durata dell’agevolazione; condizione necessaria è che il figlio minore di età, o il minore adottato, sia residente in Italia.

ESEMPIO
John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Marzo 2024.
Insieme a lui si trasferiscono in Italia anche la moglie ed il figlio di 13 anni: entrambi sono iscritti all'Anagrafe di Firenze il medesimo giorno ed entrambi sono residenti in Italia.
Per tale ragione, l'agevolazione spettante a John Smith è pari ad una riduzione della base imponibile del 60% e non del 50%, e ciò vale per tutti e 5 gli anni di durata dell'agevolazione (2024-2028)

ESEMPIO
John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Marzo 2024.
Insieme a lui si trasferisce in Italia anche la moglie: nel dicembre del 2026 la moglie partorisce il loro figlio, il quale risiede in Italia con loro.
Per tale ragione, l'agevolazione spettante a John Smith è pari ad una riduzione della base imponibile come indicata qui sotto:

ANNO 2024: 50%.
ANNO 2025: 50%.
ANNO 2026: 60% (anno in cui è nato il figlio).
ANNO 2027: 60%.
ANNO 2028: 60%.


E' STATO INTRODOTTO UN TETTO MASSIMO AL REDDITO AGEVOLABILE?

REGOLA GENERALE
Il tetto massimo del reddito agevolabile è:
Norma 2024: pari a 600.000 euro.
Norma 2023: non era presenta alcun tetto.

Mentre con la normativa del 2023 non esisteva un tetto massimo, a partire dalla normativa 2024 esiste un tetto massimo di 600.000 euro di reddito agevolabile.

La quota di reddito annuale eccedente i 600.000 euro sarà tassata ordinariamente per l’intero ammontare.

ESEMPIO
John Smith si trasferisce in Italia iscrivendosi all'Anagrafe del Comune di Firenze il giorno 17 Marzo 2024. Non ha né coniuge, né figli.
Nel corso del 2024 egli ha un reddito di lavoro dipendente pari a 690.000 euro.
Come si calcola il beneficio da Regime Impatriati con la nuova normativa?

Per i primi 600.000 euro
Base imponibile: 600.000 euro x 50% = 300.000 euro

Per la parte eccedente 600.000 euro:
Base imponibile: 90.000 euro

Totale Base imponibile: 300.000 + 90.000 = 390.000 euro.


QUAL E' LA DURATA DELLA NUOVA AGEVOLAZIONE?

La durata dell’agevolazione è prevista per il periodo d’imposta in cui è avvenuto il trasferimento della residenza fiscale in Italia e per i quattro periodi d’imposta successivi, per un totale quindi di 5 (cinque) anni, senza ulteriori proroghe.
Avremo pertanto la seguente:

REGOLA GENERALE
Durata dell'Agevolazione:
da 5+5 anni (norma del 2023) a 5 anni (norma del 2024).

Esiste però un caso particolare che estende la durata oltre i 5 anni:

CASO PARTICOLARE: TRASFERIMENTO IN ITALIA ED ACQUISTO DI IMMOBILE RESIDENZIALE ENTRO IL 31.12.2023
Durata dell'Agevolazione:
da 5+5 anni (norma del 2023) a 5+3 anni (norma del 2024).

Il Caso Particolare in questione riguarda specificamente quei soggetti che, entro la data del 31/12/2023, e comunque nei dodici mesi precedenti al trasferimento in Italia, siano diventati proprietari di un immobile residenziale adibito ad abitazione principale in Italia.

Gli ulteriori 3 anni di agevolazione prevedono, in qualsiasi caso, una detassazione del 50% del reddito. 

Ricordiamo che il Regime Impatriati previgente (2023) prevedeva una durata di 5 (cinque) anni prorogabile di ulteriori 5 (cinque) anni in caso di presenza di un figlio minorenne o a carico, o nell’ipotesi che il lavoratore diventasse proprietario di un'unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento; l'unità immobiliare poteva essere acquistata direttamente dal lavoratore oppure dal coniuge, dal convivente o dai figli, anche in comproprietà. In entrambi i casi, i redditi, negli ulteriori 5 periodi di imposta, concorrevano alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare.
Per i lavoratori che avevano almeno tre figli minorenni o a carico, anche in affido preadottivo, i redditi, negli ulteriori cinque periodi di imposta, concorrevano alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 10% del loro ammontare (detassazione del 90%).
Per tutti i chiarimenti relativi alle proroghe del 2023, vi invitiamo a leggere il seguente articolo:



QUALI SONO LE NUOVE CONDIZIONI DI ACCESSO AL REGIME IMPATRIATI?

La nuova normativa del 2024 ha previsto anche una serie di modifiche per quel che riguarda i requisiti di accesso al regime; l’agevolazione, infatti, è applicabile ai lavoratori che soddisfano tutte le seguenti condizioni:


CONDIZIONE 1 - TEMPO MINIMO DA PASSARE IN ITALIA.

REGOLA GENERALE
Tempo minimo di residenza fiscale in Italia:
da 2 periodi d'imposta (norma del 2023) a 4 (norma del 2024).

I soggetti che trasferiscono la residenza fiscale in Italia ed applicano il Regime Impatriati si impegnano a mantenere la RESIDENZA FISCALE IN ITALIA per 4 periodi d'imposta.
La normativa precedente (2023) prevedeva che la RESIDENZA FISCALE si dovesse mantenere per 2 periodi d'imposta.

Ricordiamo che nel caso un soggetto non rimanga per tutti e 4 i periodi d'imposta in Italia, il medesimo decade dall'agevolazione per TUTTO il periodo e deve pagare le maggiori imposte anche del periodo precedente.

Ricordiamo altresì che la norma richiede 4 periodi d'imposta di Residenza Fiscale, che è un concetto diverso da 4 anni di permanenza in Italia.
Per chiarimenti sul concetto di Tax Residence consigliamo le seguenti nostre fonti:




CONDIZIONE 2 - TEMPO MINIMO DI RESIDENZA ESTERA PRIMA DEL TRASFERIMENTO IN ITALIA

REGOLA GENERALE
Tempo minimo di residenza estere prima del trasferimento:
da 2 periodi d'imposta (norma del 2023) a 3 (norma del 2024).

I soggetti che trasferiscono la residenza fiscale in Italia ed applicano il Regime Impatriati non devono avere avuto la residenza fiscale in Italia nei 3 periodi d’imposta precedenti il trasferimento.
La normativa precedente (2023) prevedeva che il soggetto non dovesse avere avuto la residenza fiscale in Italia per i 2 periodi d'imposta precedenti al trasferimento.

Esistono però dei casi particolari a tale regola generale:

CASO PARTICOLARE: IL SOGGETTO LAVORA PER LO STESSO SOGGETTO PER IL QUALE LAVORAVA ALL'ESTERO - SOGGETTO CHE NON HA MAI LAVORATO IN ITALIA.
Tempo minimo di residenza estere prima del trasferimento:
da 2 periodi d'imposta (norma del 2023) a 6 (norma del 2024).

Nel caso in cui il lavoratore presti l’attività lavorativa in Italia in favore dello stesso soggetto per il quale lavorava all’estero prima del trasferimento, (o per un soggetto appartenente al suo stesso gruppo), il periodo minimo di permanenza all’estero prima del trasferimento è aumentato a 6 periodi d'imposta se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia.

CASO PARTICOLARE: IL SOGGETTO LAVORA PER LO STESSO SOGGETTO PER IL QUALE LAVORAVA ALL'ESTERO - SOGGETTO CHE HA GIA' LAVORATO IN ITALIA.
Tempo minimo di residenza estere prima del trasferimento:
da 2 periodi d'imposta (norma del 2023) a 7 (norma del 2024).

Il periodo minimo si estende a 7 periodi d'imposta se il lavoratore in precedenza era stato impiegato in Italia (anche da un soggetto appartenente allo stesso gruppo).

Si specifica al riguardo, che ai fini della verifica della presente condizione  riguardante i periodi d’imposta precedenti al rientro in Italia, i Cittadini italiani si considerano residenti all’estero se sono stati iscritti all’AIRE, oppure se hanno avuto la residenza fiscale in un altro Stato ai sensi dell'art. 4 della apposita Convenzione tra l'Italia ed il Paese estero di provenienza.
Pertanto è confermata dalla norma del 2024 la possibilità di applicare il criterio sostanzialistico della residenza fiscale sul criterio formalistico, connesso semplicemente alla iscrizione o meno all'AIRE.


CONDIZIONE 3 - PAESE IN CUI SI DEVE PRESTARE L'ATTIVITA' LAVORATIVA
 
REGOLA GENERALE
Il soggetto deve prestare l'attività lavorativa:
Norma 2024: in Italia, per la maggior parte del periodo d'imposta.
Norma 2023: prevalentemente in Italia.

La precedente normativa prevedeva genericamente che l'attività lavorativa fosse prestata prevalentemente nel territorio italiano. Quindi il requisito di prevalenza, che prima era generico, e poteva essere inteso anche come prevalenza in termini reddituali, adesso è ora collegato ad un criterio temporale da verificarsi ad ogni periodo d'imposta.


CONDIZIONE 4 - REQUISITI SOGGETTIVI
 
REGOLA GENERALE
Il soggetto agevolabile deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
Norma 2024: requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che sono individuabili, di fatto, nella presenza di almeno una laurea triennale.
Norma 2023: non era richiesto alcun requisito.

Questa condizione è una novità assoluta ed è senz'altro un elemento su cui si formeranno molti dubbi da parte degli interpreti.

Per tutti i Cittadini Americani, è da ritenere che possano aderire al Regime Impatriati coloro che hanno un BACHELOR'S DEGREE.

Per entrare più nel dettaglio, la disposizione trova applicazione per i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione, come definiti dal D. Lgs. 108/2012, e dal D. Lgs. 206/2007, disposizioni emanate in ambiti diversi, volte a disciplinare rispettivamente:
le condizioni di ingresso e soggiorno in Italia di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108).
il riconoscimento, per l’accesso alle professioni regolamentate e il loro esercizio, delle qualifiche professionali già acquisite in uno o più Stati membri dell’Unione europea, che permettono al titolare di tali qualifiche di esercitare nello Stato membro di origine la professione corrispondente (decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206). Si tratta fondamentalmente di soggetti che sono già iscritti ad Albi Professionali esteri.

Sarà fondamentale capire i chiarimenti indicati dalla Circolare e da eventuali Interpelli che saranno proposti sul punto.
Vi informeremo puntualmente dedicando appositi articoli su tutte le novità e le evoluzioni della nuova normativa.


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