Resident o Nonresident Alien? Lo status degli Italiani che vanno in America per lavoro o studio

In questo articolo cerchiamo di capire come sono qualificati dal punto di vista fiscale quei Cittadini Italiani che si trasferiscono in America per lavoro o per studio. Dal punto di vista Americano, il Cittadino Italiano in questione può essere qualificato come Resident AlienNonresident Alien: quali sono le implicazioni di tali status?  E quali sono i relativi obblighi fiscali Americani? Vediamolo in dettaglio.

Cerchiamo innanzitutto di capire chi è un Nonresident Alien ai fini della normativa fiscale Americana.
È considerato Nonresident Alien un soggetto che per ogni annualità solare non è, ai fini fiscali:
né Cittadino Americano.
Resident alien.

Per essere un Resident alien è necessario superare almeno uno dei due suddetti test:
il Green Card test;
il Substantial Presence test;

Il Green Card test.

Il Green Card test si supera, molto banalmente, se il soggetto è detentore di una Green Card.
Come noto la Green Card è concessa tramite vari metodi, ma generalmente è associata con lo status di LPR che è un acronimo per Lawful Permanent Resident. Il soggetto LPR dotato di Green Card è obbligato a non passare più di un anno fuori dagli Stati Uniti, pena la perdita della stessa.
Il detentore di Green Card, assieme al Cittadino Americano, non ha bisogno di Visto per entrare negli Stati Uniti; per contro, tutti gli altri soggetti devono richiedere un visto, che può essere concesso per varie ragioni, sia di studio, sia di lavoro. Per una analisi specifica sul visto E-2 per entrare in America, rimandiamo al seguente nostro articolo:



Il Substantial Presence test.

A differenza del Green Card test, il presupposto per soddisfare il Substantial Presence test riguarda la presenza fisica del soggetto nel territorio Americano.
In più, il Substantial Presence test si caratterizza per il fatto di essere un test fatto per uno specifico anno. 
Nello specifico, il test è superato per un determinato anno se il soggetto passa negli USA:

1° Condizione
almeno 31 giorni durante l'anno per il quale si sta eseguendo il test,

   ed in aggiunta anche

2° Condizione
almeno 183 giorni nel triennio che comprende l'anno per il quale si sta eseguendo il test e i due anni precedenti, conteggiando i giorni nel modo seguente:

    - Tutti i giorni di presenza dell'anno per il quale si sta eseguendo il test,

   più

    - 1/3 dei giorni di presenza dell'anno precedente,

   più

    - 1/6 dei giorni di presenza del secondo anno precedente.

Vediamo di fare un esempio pratico per capire bene il Substantial Presence test.

ESEMPIO 1

CITTADINO ITALIANO CHE SI TRASFERISCE IN AMERICA PER LAVORO CON VISTO E-2

Un Cittadino Italiano si trasferisce con Visto E-2 per lavoro negli Stati Uniti e passa nel territorio Americano 138 giorni per ognuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
Si vuole capire se lo stesso possa superare il Substantial Presence test per l'anno 2023.

La prima condizione del Substantial Presence test è superata dato che il Cittadino Italiano ha passato nel corso del 2023 più di 31 giorni. 

Vediamo ora di conteggiare i giorni per la seconda condizione; per la conta dei giorni necessari per superare il test si considerano:

138 giorni del 2023 (anno per il quale si sta eseguendo il test);
+ 46 giorni del 2022 (1/3 dei giorni del 2022, ossia l’anno precedente);
+ 23 giorni del 2021 (1/6 dei giorni del 2021, ossia il secondo anno precedente).
Totale: 207 giorni, che sono maggiori del valore di 183 giorni richiesto dal test.

Pertanto, nel suddetto esempio del lavoratore che si trasferisce in America per lavoro con visto E-2, il Substatial Presence test è superato e il soggetto è considerato un Resident Alien ai fini della normativa fiscale domestica degli Stati Uniti: ciò significa che il lavoratore in questione dovrà presentare la Tax Return tramite il Form 1040 ed applicare il worldwide taxation principle, con l'obbligo di dichiarare all'America anche eventuali redditi prodotti dal Cittadino Italiano in Italia.

Ora, la cosa che balza immediatamente all'occhio è che il Cittadino Italiano in questione non ha passato in America mai più di 183 giorni e pertanto, nell'ipotesi che il medesimo abbia passato in Italia i giorni che non ha passato in America, ci troviamo di fronte ad un primo paradosso: il Cittadino Italiano risulta tecnicamente residente in Italia nel corso del 2023 per la normativa fiscale domestica Italiana, avendo passato in Italia più di 183 giorni per anno solare, ma è considerato altresì Resident Alien in America per la logica del Substantial Presence test.
Dunque entrambe le normative nazionali dei due Paesi considerano il soggetto come residente fiscalmente nel loro Paese.
A questo punto siamo in uno di quei casi in cui è necessario prendere in considerazione la Convenzione contro le doppie imposizioni, ed analizzare le tie-break rules dell'art. 4 per assegnare correttamente la residenza fiscale del Cittadino Italiano all'Italia oppure all'America.

Gli Exempt Individuals.

Torniamo ora alle modalità del conteggio dei giorni per il Substantial Presence test: ci sono casi in cui determinati individui presenti in via temporanea negli USA (i cosiddetti Exempt individuals) sono esentati dal calcolo dei giorni di presenza negli USA.
Nello specifico non vengono conteggiati i giorni ai fini del Substantial Presence test i soggetti che rientrano nelle seguenti categorie:

Individui legati ad un Governo straniero, in possesso di un visto di tipo A o G (diplomatici, militari, funzionari);

Insegnanti o tirocinanti presenti in via temporanea, nonché individui in possesso di un visto di tipo J o Q (studenti in scambi culturali e lavoratori temporanei inseriti in questi programmi);

Studenti in possesso di un visto di tipo F, J, M, o Q (accademici e non, e professionali) che rispettano i requisiti del Visto stesso;

Atleti professionisti

ESEMPIO 2

CITTADINO ITALIANO CHE SI TRASFERISCE IN AMERICA PER STUDIO CON VISTO F.

Un Cittadino Italiano si trasferisce con Visto F per studio negli Stati Uniti e passa nel territorio Americano 300 giorni per ognuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
Si vuole capire se lo stesso possa superare il Substantial Presence test per l'anno 2023.
Qui siamo di fronte ad un caso in cui lo Studente Italiano fa parte della categoria degli Exempt individuals, con la conseguenza che anche se ha passato in America 300 giorni per anno, il medesimo Studente NON supera il test e pertanto è qualificato come Nonresident Alien ai fini della normativa domestica Americana.

Questo significa che, a livello di obblighi fiscali Americani, lo Studente dell'esempio 2 deve compilare la Tax Return Americana tramite il Form 1040NR (Non Resident) e non deve applicare il worldwide taxation principle con l'effetto che egli dichiarerà solamente il reddito eventualmente prodotto in America, ma non quello eventualmente prodotto in Italia.
All'interno della Tax Return dovrà anche compilare il Form 8843, proprio per qualificarsi come Exempt Individual.

In questo caso ci troviamo di fronte ad un secondo paradosso: infatti il soggetto in questione, passando più di 183 giorni nell'anno solare al di fuori del territorio Italiano (e magari iscrivendosi pure all'AIRE), non è considerato fiscalmente residente in Italia, per normativa domestica Italiana; parimenti, non è considerato residente fiscalmente in America per la normativa domestica Statunitense.
In questo secondo esempio, dunque, entrambe le normative nazionali considerano come non residente fiscalmente il soggetto in questione.
Anche in questo caso ci troveremmo a dover consultare la Convenzione e l'art. 4 per attribuire la residenza fiscale al soggetto studente. 
Se guardassimo alla norma Convenzionale nell'esempio 2, il soggetto è residente fiscalmente negli Stati Uniti e non in Italia.

Però a questo punto dobbiamo considerare il fatto che la normativa domestica Americana, garantisce, nonostante la Convenzione, lo status di Nonresident Alien a determinati soggetti (gli Exempt Individuals) a puro titolo agevolativo: la specificità di questa norma di agevolazione "prevale" sulla norma Convenzionale che pure attribuirebbe la loro residenza fiscale all'America.
Il senso della norma agevolativa Americana è infatti il seguente: per permettere a certi soggetti, come gli studenti, di arrivare in America senza che la loro presenza nel suolo Americano possa comportare l'applicazione del worldwide taxation principle, con l'effetto di attrarre a tassazione Americana redditi prodotti nel Paese di origine dello Studente (l'Italia, nell'esempio considerato), l'America è disposta a rinunciare alla residenza fiscale attribuitale dalla Convenzione, lasciando che il soggetto in questione non abbia, di fatto, residenza fiscale in nessuno dei due Paesi. Pensiamo all'ipotesi di un soggetto che va a studiare in America e che sia titolare di alcune quote della Società di famiglia detenuta nel suo Paese di Cittadinanza: se non si applicasse la norma agevolativa degli Exempt Individuals, lo Studente, per il mero fatto di essere andato a studiare in America, a causa della normativa convenzionale e del Substantial Presence test, risulterebbe residente fiscalmente in America e ciò attrarrebbe a tassazione Americana i dividendi distribuiti dalla Società di cui è socio nel suo Paese natio. Questo fatto sarebbe un evidente ostacolo ad andare a studiare in America.
Pertanto la norma agevolativa Americana è volta a prevenire il fatto che determinati studenti siano frenati dall'andare a studiare in America per timore che questa scelta possa avere effetti fiscali in Americva, che nulla hanno a che vedere con lo scopo del visto concesso allo studente o agli altri soggetti agevolati che rientrano nella categoria degli Exempt Individuals.

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