I visti per andare negli USA: il visto E-2 Investitore per vivere e lavorare in America

Con questo post introduciamo la trattazione della variegata ed importante materia dei Visti necessari per lavorare e studiare negli Stati Uniti.
Coautore del presente articolo è il Dott. Nicola Condello, LLM. 
Il Dott. Condello, con cui il nostro Studio collabora già proficuamente da tempo, vive a Miami e collabora tra l’altro con lo studio legale TLRT che si occupa specificamente di consulenza in materia dei visti.

Una delle strade che si possono prendere in considerazione per trasferirsi negli USA è il visto investitore (E-2 investor visa). Proviamo a fare chiarezza sulle condizioni dell’ottenimento del visto e le sue caratteristiche.
Questa tipologia di visto è riservata soltanto a cittadini di alcuni Stati, tra cui l’Italia, in forza del Trattato del 26 Luglio 1949.
Il visto E-2 investitore richiede che la persona interessata debba dimostrare di possedere il requisito di condurre e dirigere le operazioni di un’impresa americana nella quale l'interessato abbia investito, o stia attivamente investendo, un importo “sostanziale”.Il visto E-2 prevede un visto anche nel caso di dipendente non investitore.Vediamo i due casi.

A) Visto E-2 da Investitore.
Qualora presenti la domanda in qualità di imprenditore, il soggetto straniero interessato, come detto, deve dimostrare di avere la direzione della società (ovvero detenere, direttamente o indirettamente, almeno il 50% delle quote dell’impresa americana).

B) Visto E-2 da Non investitore-dipendente.
Qualora invece presenti la domanda in qualità di dipendente dell’impresa Americana, il soggetto straniero interessato deve dimostrare di ricoprire una posizione esecutiva o manageriale che sia essenziale per l’efficienza delle operazioni economiche dell'impresa che lo assume negli Stati Uniti.Chiariamo meglio questo secondo caso del non investitore-dipendente con alcuni esempi.

ESEMPIO B1:
Se il soggetto interessato fa domanda di visto E-2 per andare a lavorare in un ristorante Americano, ed il suo ruolo è quello del cuoco, tale figura è da ritenersi essenziale all'attività imprenditoriale del ristorante e dunque la dimostrazione di cui al punto B suddetto è considerata data.

ESEMPIO B2:
Se il soggetto interessato fa domanda di visto E-2 per andare a lavorare in una cava di estrazione del marmo in America, ed il suo ruolo è quello del cuoco, tale figura non è da ritenersi essenziale all'attività imprenditoriale della cava e dunque la dimostrazione di cui al punto B suddetto ovviamente non è data.Nel caso del non investitore-dipendente è pertanto necessario che la posizione che il soggetto interessato va ad assumere nell'impresa Americana sia considerata essenziale in base all'attività della stessa. In altre parole: il dipendente "essenziale" deve dimostrare di avere una solida esperienza professionale nel settore (con curriculum vitae, diplomi e lettere di referenze) e di aver maturato capacità professionali considerate essenziali per l’entità imprenditoriale.

Approfondiamo ora invece il caso del classico visto E-2 da investitore.
Da un punto di vista cronologico, ed in pratica, la procedura dell’investimento inizia con la creazione da parte del soggetto investitore Italiano con la creazione di un'entità imprenditoriale Americana. 
Dedicheremo uno dei prossimi post alla spiegazione analitica delle modalità con cui si può aprire una società Americana. Per ora basti ricordare che i casi principali con cui si può costituire un'entità imprenditoriale negli Usa sono i seguenti:
1) PERMAMENT ESTABLISHMENT OF A FOREIGN ENTITY;
2) SOLE PROPRIETORSHIP;
3) PARTNERSHIP;
4) LIMITED LIABILITY PARTNERSHIP - LLP;
5) LIMITED LIABILITY COMPANY - LLC;
6) CORPORATION - INC.

Come vedremo, questi modelli imprenditoriali corrispondono, a grandi linee, ai seguenti modelli Italiani:
1) STABILE ORGANIZZAZIONE;
2) IMPRESA INDIVIDUALE;
3) SOCIETA' IN NOME COLLETTIVO - SNC;
4) SOCIETA' IN ACCOMANDITA SEMPLICE - SAS;
5) SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA - SRL;
6) SOCIETA' PER AZIONI - SPA.

La scelta della entità Americana con cui si decide di fare l'investimento imprenditoriale è particolarmente complessa e dipende da molte variabili, giuridiche e fiscali di entrambi i Paesi, Italia e America. Come detto approfondiremo in uno dei prossimi post la trattazione delle dinamiche che il nostro Studio affronta nella fase prodromica alla costituzione della entità Americana con cui si vuole investire.

Una volta costituita la società o l'entità Americana, l’investitore deve aprire un conto corrente a nome della stessa ed effettuare uno o più bonifici da un conto corrente Italiano sul nuovo conto Americano. Il versamento, che deve sempre essere tracciabile, deve essere fatto dal conto del soggetto titolare dell'investimento. Pertanto se si sceglie una Stabile Organizzazione per fare l'investimento, il versamento sarà da farsi da parte della Società madre Italiana; per contro, se si è deciso di costituire una Company Americana, il versamento dovrà essere fatto da parte del soggetto che è titolare della partecipazione: se questa è detenuta a titolo personale dal soggetto investitore, lo stesso dovrà far partire il bonifico dal suo conto personale; se si tratta di una partecipazione che il soggetto investitore detiene tramite la partecipazione di una società Italiana, sarà la società partecipante a dover fare il bonifico relativo all'investimento.
L’investimento, ai fini del rilascio del visto, può avvenire in due modi:
i) acquistando un’attività imprenditoriale Americana esistente;
ii) iniziando un’attività imprenditoriale, a rischio d’impresa, ex novo.

Nel caso i) ci troviamo nella possibilità di acquistare un'azienda o nella possibilità di acquistare le quote di una company Americana: in entrambi i casi è necessario che sia acquisita l'intera attività o almeno il 50% delle quote nel caso della società. 
Dal punto di vista numerico, i richiedenti il visto E-2 Italiani investono per lo più in attività di ristorazione (ristoranti, pizzerie, negozi di generi alimentari, distributori di vino e gelaterie ed hanno la tendenza di situarsi soprattutto sulle città costiere tipo New York, Boston, Washington, Charlotte, Miami, Orlando, Los Angeles, San Francisco e San Diego) ma, ovviamente, l’investimento potrebbe riguardare qualsiasi attività a rischio d’impresa in tutti gli Stati USA.
Un dato molto importante è il seguente: il mero investimento immobiliare (ad esempio l’affitto di uno più immobili a Miami) è normalmente considerato come passivo e pertanto generalmente non si qualifica per l’ottenimento di un visto E-2 in quanto generalmente non supporta una struttura aziendale, che richieda un ufficio e l’impiego di personale.

Vediamo ora l'entità "minima" dell'investimento: l’importo dell’investimento, come detto all'inizio, deve essere considerato “sostanziale”.In tal senso, la legge Federale non stabilisce un importo minimo. Invero, il carattere della sostanzialità va valutato secondo un criterio di proporzionalità con la natura dell’attività imprenditoriale. Pertanto, mentre potrebbe essere possibile ottenere il visto investendo approssimativamente dai 90.000 ai 100.000 dollari in un’attività di ristorazione, l’investimento in un’attività di costruzioni potrebbe richiedere un importo maggiore. E' conseguentemente necessario chiedere delle informazioni specifiche prima di compiere l'investimento per evitare che lo stesso sia considerato "NON sostanziale" per l'attività che si desidera iniziare.

L’investimento, poi, non deve essere "marginale". Il criterio della marginalità, diversamente da quello della sostanzialità, è invece valutato in relazione alla futura capacità economica dell’impresa, che deve essere superiore al fabbisogno dell’investitore, prendendo a base un periodo della durata di 5 anni. In pratica, l’investitore deve dimostrare di poter creare dei posti di lavoro e deve dimostrare che l’attività non si deve limitare a soddisfare i bisogni famigliari dell’investitore. Qualora l’investitore Italiano intenda rilevare un’attività già esistente, è senz'altro da consigliare che sia previamente compiuta un'analisi approfondita dell'azienda Americana, e per fare ciò ci avvaliamo dei Professionisti di cui siamo partner in loco: si tratta sia di fare una due diligence al fine verificare il corretto valore delle quote societarie o dell'azienda, sia di analizzare i contratti e gli aspetti giuridici, fiscali e contabili dell'investimento in modo da evitare spiacevoli sorprese, che sono sempre possibili in fase di acquisizione di una realtà economica esistente, specie se estera. Analogamente, assistiamo i clienti nella fase di ricerca di un'attività imprenditoriale.

Da un punto di vista procedurale, la richiesta di visto E-2 va inoltrata all’Ambasciata Americana a Roma, che generalmente impiega dalle 8 alle 10 settimane per processare la pratica.
Il visto E-2 per investitore è rilasciato per una durata fino a 5 anni ed è rinnovabile alla scadenza. E’ importante rilevare che il coniuge dell’investitore può ottenere lo stesso visto E-2 investitore, con l’aggiunta che può fare richiesta di autorizzazione a lavorare.  Pertanto mentre l’investitore potrà lavorare solo per l’impresa, il coniuge avrà un autorizzazione per lavorare anche per terzi. I figli con età inferiore a 21 anni possono ricevere lo stesso tipo di visto e possono altresì studiare negli Stati Uniti.

Enrico Povolo
Nicola Condello