Regime Impatriati e Ricercatori e Docenti: in che periodo dell'anno è preferibile trasferire la residenza in Italia?

In questo articolo affrontiamo un tema molto interessante ed attuale che riguarda il momento dell'anno in cui è preferibile trasferire la residenza. La scelta si pone tra due alternative: il trasferimento della residenza in Italia nel primo semestre solare oppure nel secondo semestre.
Nei due casi ci sono effetti diversi che danno luogo a problematiche particolari.
Vediamo quali.

 

PRIMO O SECONDO SEMESTRE SOLARE?

Il primo punto da affrontare riguarda le diverse conseguenze del trasferimento della residenza in Italia da parte del Cittadino Italiano o Americano che voglia venire in Italia.
Abbiamo parlato in diverse occasioni di questo problema e lo abbiamo in particolare analizzato nel nostro ultimo Webinar, la cui registrazione può essere vista in questo link:


Il punto saliente è questo, al netto di una serie di complicazioni concernenti il complesso aspetto del momento in cui un soggetto è residente fiscalmente in Italia:

CASO 1
Se il Cittadino Americano si trasferisce in Italia fisicamente nel primo semestre solare di un dato anno N e rimane residente in Italia per tutto l'anno solare, egli sarà residente fiscalmente in Italia per quell'anno N.

CASO 2
Per contro, se il Cittadino Americano si trasferisce in Italia fisicamente nel secondo semestre solare dell'anno N e rimane residente in Italia per tutto l'anno nonché per tutto l'anno seguente, egli sarà qualificato come NON RESIDENTE per l'anno N in Italia e sarà fiscalmente residente in Italia a partire dall'anno N+1

Nel primo caso ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il Cittadino Americano dovrà dichiarare in Italia tutti i redditi (Italiani ed Americani) già dal primo anno N, mentre nel secondo caso avremo che nella dichiarazione Italiana dell'anno N egli dovrà riportare solo i redditi di fonte Italiana, mentre sarà nell'anno N+1 che egli dovrà dichiarare i redditi Italiani ed Americani.

La prima considerazione che è necessario fare relativamente all'applicazione del Regime Impatriati e del Regime Ricercatori e Docenti è che nel CASO 1 il Cittadino Americani che trasferisce la residenza in Italia potrà applicare tale Regimi Agevolativi già a partire dall'anno N, mentre nel CASO 2 il Cittadino Americano che trasferisce la residenza nel secondo semestre potrà applicare i Regimi Agevolativi sono a partire dall'anno N+1.

Ciò significa che nel CASO 2 i redditi prodotti in Italia a cui sono applicati i Regimi Impatriati o Ricercatori e Docenti, sconteranno l'imposta Italiana intera, senza alcun abbattimento per l'anno N, cosa che sicuramente comporta un aggravio di imposta Italiana, che non è presente nel CASO 1, nel quale i redditi di fonte Italiana sono immediatamente oggetto delle due agevolazioni.

Valutando questo aspetto verrebbe da pensare che sia preferibile in linea generale il CASO 1, e cioè il trasferimento della residenza in Italia entro il primo semestre solare.
Però a ben vedere, anche il CASO 1 ha delle problematiche ben complesse, che talvolta sono addirittura peggiori del problema appena evidenziato dell'applicazione "ritardata" dei Regimi Agevolativi.

Per maggiori informazioni sul Regime Impatriati, potete consultare la specifica sezione del nostro sito al seguente link:


Per maggiori informazioni sul Regime Ricercatori e Docenti, potete consultare la specifica sezione del nostro sito al seguente link:



UN ESEMPIO PRATICO RELATIVO AL CASO 1

L'esempio che vogliamo analizzare è il seguente: un Cittadino Americano decide di trasferire la propria residenza fiscale in Italia e pianifica il momento del trasferimento nel 15 Maggio dell'anno N. Per il periodo che va dal 1 Gennaio dell'anno N al 30 Aprile dell'anno N egli ha lavorato per un datore di lavoro Americano ed è in possesso di relativo W2 che certifica la produzione di redditi Americani, con applicazione di relative withholding fiscali e previdenziali.
Lo stesso Cittadino inizia a lavorare per un datore di lavoro Italiano a partire dal 1 Giugno dell'anno N, dopo essersi regolarmente registrato all'anagrafe del Comune in cui vive.

Ora, ci poniamo nell'ottica di dover compilare la prima dichiarazione dei redditi, cioè quella relativa all'anno N.
Sappiamo che, essendo il Cittadino Americano residente fiscalmente in Italia, egli potrà applicare il Regime Impatriati o il Regime Ricercatori e Docenti, supponendo che siano rispettate le relative condizioni di accesso.

La residenza fiscale nell'anno N comporta che sia necessario dichiarare in Italia anche i redditi prodotti in America, tra i quali c'è anche il reddito da lavoro dipendente per il periodo che va dal 1 Gennaio al 30 Aprile dell'anno N.
Qui il problema tecnico di grande rilevanza riguarda lo scomputo in Italia delle ritenute fiscali Americane: da un punto di vista tecnico queste ritenute Americane sono includibili all'interno del quadro CE relativo al Credito d'imposta estero, però il punto difficile  concerne il fatto che le imposte emergenti dal W2 Americano non sono definitive in quanto non è stata ancora presentata la Tax Return Americana.
Per contro, questa va compilata una volta compilata la Dichiarazione dei Redditi Italiana, e dunque non è disponibile al momento di redazione del quadro CE.

Questo è un problema di particolare momento che rende molto complessa la gestione della Dichiarazione Italiana, giacché l'ipotesi conservativa di non dedurre le withholding Americane nella Dichiarazione Italiana pare troppo penalizzante per il Cittadino Americano che rientra in Italia.

C'è una serie di elementi e passaggi necessari per poter fare in sicurezza questo scomputo, che richiedono molta competenza ed esperienza sul punto.


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Enrico Povolo