Testamenti e Last Will se si possiedono assets in più Paesi: come redigerli ed evitare conflitti tra le norme civilistiche nazionali

In questo articolo affronteremo un tema particolarmente complesso che è quello di come impostare e redigere un Testamento (Last Will, in America) nel caso in cui il Testatore detenga i propri assets in più Paesi.
Solitamente, se si redige un Testamento in America (ad esempio) ma dei beni sono situati anche in Italia, si presentano diverse problematiche, quali capire se, ed a che condizioni, il Testamento redatto in un America sia valido anche in Italia e se quanto previsto dal Testamento possa entrare in conflitto con norme cogenti dell'ordinamento Italiano. In questi contesti spesso si instaurano conflitti di giurisdizione tra norme civili dei due Paesi coinvolti, che creano enormi difficoltà agli eredi, anche nel caso in cui questi non siano in contenzioso tra di loro.


L'analisi che faremo riguarderà in prima battuta l'Italia e gli Stati Uniti, ma le considerazioni quivi svolte possono essere valide anche per altri Paesi, con gli opportuni adattamenti del caso.
E' innanzitutto necessario mettere in evidenza che approfondiremo soprattutto il profilo civilistico del problema mentre non considereremo, se non per brevi cenni, il profilo fiscale: è però importante tenere bene a mente che quando si affrontano dei casi concreti, l'analisi del profilo civilistico deve necessariamente andare di pari passo a quella del profilo fiscale e non è possibile scindere una dall'altra.

Veniamo, dunque, al problema ed immaginiamo il seguente ESEMPIO:

Un Cittadino Americano vive abitualmente in Italia, dove ha la residenza fiscale.
Lo stesso possiede dei beni, immobili, account finanziari, etc. sia in Italia, sia in America.
Alcuni suoi eredi sono residenti (da un punto di vista fiscale) in America mentre altri sono residenti in Italia.
Ora immaginiamo che il soggetto in questione voglia redigere il suo Testamento: che testamento dovrà fare? Italiano o Americano?
Il problema non è di poco conto, dato che nel caso in cui il Testamento sia Italiano, ci sarà il problema di farlo valere in America, e viceversa.
In questi casi, molte volte si pensa che la scelta corretta sia quello di redigere il Testamento in Italia, per la mera ragione che il soggetto è residente in Italia, ma si tratta di una mera comodità.

Prima di addentrarci nella problematica civilistica, vediamo di fare un cenno su cosa succede a livello tributario. La normativa fiscale Italiana stabilisce che si debbano applicare i seguenti due principi:

a) PRINCIPIO DELL'IMPOSIZIONE GLOBALE:
Stabilisce il principio secondo cui l’imposta di successione sia dovuta su TUTTI i beni del de cuius OVUNQUE SITUATI nell’ipotesi in cui il de cuius medesimo sia RESIDENTE IN ITALIA al momento dell’apertura della successione.

b) PRINCIPIO DELLA “LEX REI SITAE”:
Stabilisce che se alla data di apertura della successione il de cuius NON ERA RESIDENTE IN ITALIA, l’imposta è dovuta SOLO SUI BENI IVI ESISTENTI.

Questi due principi di valenza fiscale, si applicano non solo in Italia, ma più generalmente alla maggioranza dei Paesi Occidentali, inclusi gli Stati Uniti.
Nel caso in cui ci sia una tassazione con l'imposta di successione in Italia perché il Testatore-de cuius era residente in Italia, ma anche in America, perché il bene era situato in America, la Convenzione contro le doppie imposizione in materia successoria firmata tra l'Italia e gli Stati Uniti prevede che sia concesso un credito d'imposta in modo da evitare la doppia imposizione.
Per approfondimenti sul punto, si può vedere il seguente nostro articolo:


La questione dal puto di vista fiscale, dunque, benché complessa, è abbastanza ben delineabile nella maggioranza dei casi.
Diversa è la questione dal punto di vista civilistico, dove possono nascere numerose problematiche di tipo sia procedurale, sia sostanziale.
Le istanze ed i dubbi che emergono sono i seguenti:

1) In prima battuta è da chiarire che le tipologie di testamenti Italiani differiscono dalle tipologie e dalle procedure formali di redazione dei testamenti Americani: pertanto non c'è un tipo di testamento che sia universalmente riconosciuto in tutti i Paesi. Ogni Paese stabilisce di modalità di garanzie formali differenti per i propri Testatori e tende ad essere scarsamente recettivo per Testamenti redatti con formalità differenti.
 
2) In secondo luogo, c'è da chiedersi a che condizioni e con quali modalità procedurali un Testamento Italiano possa essere fatto valere in America sui beni e sugli assets situati in America.

3) Analogamente, si pone il problema delle modalità con cui un Will Americano possa essere fatto valere in Italia sui beni e sugli assets situati in Italia.

4) Ci sono poi questioni di ordine più complesso: può il Testamento Italiano che dispone anche su beni situati in America essere impugnato da eredi (o potenziali eredi) residenti in America presso una Corte Americana perché non conforme a disposizioni di legge Americane ed in tal modo invalidato, parzialmente o del tutto?

5) Ed, a contrario, può il Will Americano essere impugnato in un Tribunale Italiano perché, ad esempio, non rispettoso della quota di legittima (che sappiamo non esserci in America) verso un erede residente in Italia?

6) Da ultimo, non è da dimenticare che tutte queste problematiche esistono, e forse sono addirittura più complesse laddove non sia presente alcun testamento.

Come si vede, i problemi emergenti sono numerosi sono e tutti potenzialmente complessi: alcuni di questi problemi sono già stati affrontati in precedenti articoli che abbiamo pubblicato, vedasi in particolare i due seguenti link:



In questi articoli abbiamo dato conto di una serie di difficoltà sia procedurali, sia sostanziali nel riuscire a dare esecuzioni alle volontà testamentarie del de cuius in un Paese diverso.
Il sostanziale conflitto che si configura è tra la frammentazione e varietà (in termini di residenza fiscale) di eredi e di luoghi in cui sono situati i beni che cadranno in successione da un lato, ed il fondamentale principio di unitarietà della successione, che prevede che la successione sia unica e tutti i beni caduti in successione siano regolati dalla legge ivi applicabile, dall'altro.
A questo conflitto si aggiungono due ulteriori complicazioni collegate alle successioni:

1) La prima è la ben nota e proverbiale conflittualità che emerge dopo la morte del de cuius, con l'effetto di dar vita a lunghi e snervanti contenziosi tra eredi, che diventano ancora più inestricabili nel caso in cui si sia di fronte ad una successione cross-border.

2) La seconda riguarda la scarsità di Consulenti a livello Internazionale che siano in grado di affrontare e gestire con padronanza entrambe le realtà, Italiana ed Americana.
In tal senso, ricordiamo che il nostro Studio presenta un al proprio interno un Team di Avvocati specificamente dedicato alle Successioni cross-border tra Italia e Stati Uniti, facenti capo allo Studio Legale De Maio & Partners

A prima vista potrebbe sembrare possibile la soluzione di redigere un Testamento in ognuno dei Paesi in cui sono situati gli assets del Testatore: dunque nel nostro esempio iniziale, si potrebbe potenzialmente pensare di superare le difficoltà procedurali ed un gran numero di difficoltà sostanziali redigendo sia un Testamento in Italia, sia un Will in America.

In realtà questa soluzione ha molti problemi ed è difficilmente applicabile. Ne abbiamo trattato approfonditamente nel seguente articolo:




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Enrico Povolo