In questi giorni gli intermediari finanziari di tutta Italia (e di tutto il mondo) stanno recapitando ai propri clienti con "indizi di americanità" una nuova ondata di Autocertificazioni relative alla normativa FATCA.
In realtà una tale attività non sorprende e non è nuova, trattandosi della seconda ed ultima fase del processo di due diligence che le Banche devono fare ai sensi del recepimento della normativa FATCA per identificare tra i propri clienti le cosiddette "Us Persons", al fine di trasmettere i dati di queste persone all'IRS Americano.
Le considerazioni da farsi su queste Autocertificazioni ricalcano quelle già evidenziate più volte in questi sito. E' però bene vedere di riepilogare la questione e le sue principali sfaccettature in modo da fare un punto della situazione approfondito su un tema che pare di particolare attualità.
CHE COS'E' L'AUTOCERTIFICAZIONE
L'autocertificazione può assumere fondamentalmente tre forme, che possono essere alternative o coesistere:
1) una lettera accompagnatoria preliminare;
2) l'Autocertificazione specifica della banca;
3) il Form W9.
1) La lettera accompagnatoria.
Con l'accompagnatoria la Banca introduce il problema della normativa FATCA e spesso fa riferimento al fatto che il Cliente debba presentarsi entro una certa data presso la propria filiale per confermare o meno i dati in suo possesso, facendo presente che, in assenza di presentazione, la Banca considererebbe confermato l'indizio di Americanità che chiede al Cliente di confermare.
Questo punto è un aspetto nuovo rispetto alla precedente ondata di Autocertificazioni, risalente alla metà del 2015: mentre in quelle la Banca fondamentalmente minacciava il Cliente di chiudere il conto nel caso in cui il Cliente non si fosse presentato, qui la Banca rovescia il problema sul Cliente e lo pone dinanzi alla questione in questi termini:
- La Banca trova un Cliente con un indizio di Americanità;
- La Banca invita il Cliente entro una certa data a presentarsi ed a confermare o confutare tale indizio;
- Nell'inerzia del Cliente, che per qualsiasi ragione non si presenta, la Banca considera tale indizio confermato e pertanto spedisce i dati agli Stati Uniti.
Pertanto, per i Clienti di molte Banche Italiane, ora, il rischio dell'inerzia non è quello della chiusura del conto, quanto quello dell'automatica classificazione come US person.
La minaccia della chiusura del conto è ancora fatta ventilare da alcune Banche: tuttavia, nella maggioranza dei casi le Banche, memori della sostanziale inerzia dei Clienti rilevata nella versione precedente, hanno preferito lavarsene le mani e, nel dubbio, segnalano all'IRS tutto.
Questo dato è importante perché il CITTADINO AMERICANO PUO' TROVARSI SEGNALATO ALLE AUTORITA' FISCALI AMERICANE SENZA AVER AUTORIZZATO LA BANCA.
Giuridicamente parlando, tale metodologia è legale, dato che il Decreto di Attuazione della normativa NON chiede alla Banche di farsi autorizzare dai Clienti.
Le Banche, comunque, qualora il Cliente si presenti in filiale e confermi l'indizio di Americanità, per evitare eventuali cause e per mettersi ulteriormente al sicuro, ovviamente inseriscono nell'Autocertificazione la liberatoria che consente loro di spedire i dati all'IRS. Però è bene sapere che anche in assenza di firma sull'Autocertificazione, i dati potrebbero essere spediti e non si può certo pensare di fare causa alla Banca per tale invio.
Facciamo altresì notare che in talune accompagnatorie è espressa la minaccia che, in assenza di corretto aggiornamento, sarà applicata al Cliente una tassazione del 30% sui prodotti finanziari.
Alcuni Clienti interpretano tale affermazione in senso particolarmente positivo in quanto ritengono di essere al riparo da tale tassazione dato che non ricevono alcuna rimessa Americana, non detenendo investimenti Americani.
In realtà tali accompagnatorie non sono chiare: l'entità che subisce la ritenuta a titolo punitivo è la Banca e non il Cliente. La Banca, poi, si rivale sul Cliente.
E' però da dire che lo scenario in cui ciò avviene sarebbe assolutamente negativo per la Banca, dato che la qualificherebbe come Intermediario Finanziario non adempiente alla normativa FATCA, di fatto tagliandola fuori dalla scena finanziaria mondiale.
Pertanto la Banca piuttosto di rischiare tale scenario, chiuderà senz'altro prima il conto al Cliente: la ritenuta del 30%, in altre parole, non è un'opzione operativa praticabile per sfuggire alla firma dell'autocertificazione.
E' piuttosto uno spauracchio generico che talune Banche usano per mettere pressione ai Clienti, con l'intento di farli andare in filiale a firmare l'Autocertificazione.
E' piuttosto uno spauracchio generico che talune Banche usano per mettere pressione ai Clienti, con l'intento di farli andare in filiale a firmare l'Autocertificazione.
2) L'Autocertificazione.
Nell'autocertificazione il Cliente deve confermare alcuni suoi dati anagrafici e poi dichiarare di avere la Cittadinanza Americana o la Residenza Fiscale Americana.
Qui facciamo un punto tecnico: in punto centrale è individuare se il soggetto in questione sia o meno una US PERSON.
un soggetto è US PERSON se è presente almeno una delle due seguenti alternative:
a) il soggetto è fiscalmente residente in America.
b) il soggetto è Cittadino Americano.
Nel primo caso il soggetto può non essere Cittadino ma risiede stabilmente in America ed ha, per ipotesi, un conto corrente bancario in Italia.
Nel secondo caso, quello più frequente, il soggetto risiede stabilmente in Italia, dove ha la sua residenza fiscale, ma è Cittadino Americano.
In entrambi i casi il soggetto è qualificato come US PERSON ed è obbligato agli adempimenti fiscali Americani.
Quando si è in presenza di una US PERSON, la Banca è sempre tenuta a spedire i dati all'IRS.
Il caso b) ha delle casistiche tipich come quelle del soggetto nato negli USA e poi trasferitosi in giovane età in Italia: tale soggetto è Cittadino Americano per Jus soli e pertanto sarà automaticamente qualificato come US PERSON.
- Un soggetto nato negli USA e dunque Cittadino Americano NON è US PERSON solo se ha previamente rinunciato alla Cittadinanza Americana; di questo deve dare prova alla Banca al momento della firma dell'Autocertificazione. L'Autocertificazione serve infatti alla Banca affinché il soggetto confermi la sua qualifica di US PERSON, o la confuti, in tal caso assumendosi la responsabilità di quanto asserisce. E' evidente che su questo punto non è assolutamente mai il caso di fornire false informazioni.
ATTENZIONE: COME SARA' DETTO NELLA SECONDA PARTE DI QUESTO POST, LA RINUNCIA ALLA CITTADINANZA NON E' MAI UNA VIA DI USCITA DAL PROBLEMA DELLA NORMATIVA FATCA, DATO CHE PER RINUNCIARE ALLA CITTADINANZA E' NECESSARIO AVER ADEMPIUTO A TUTTI GLI OBBLIGHI FISCALI AMERICANI NEI 5 ANNI PRECEDENTI LA RINUNCIA.
In caso di rinuncia alla Cittadinanza Americana, correttamente eseguita e dimostrata alla Banca, la Banca non è tenuta a spedire i dati all'IRS.
- Ci possono essere soggetti che sono Cittadini Americani pur senza essere nati negli USA, per esempio perché nati da genitori Americani. Questi soggetti hanno tutti gli obblighi fiscali relativi al Cittadino Americano, però spesso la Banca non riesce ad identificarli in quanto questi soggetti non hanno indizi di Americanità.
Tali soggetti sono definiti talvolta "Americani silenti" nel senso che sono Cittadini Americani a tutti gli effetti ma non sono identificabili dalla Banca e pertanto la Banca non riconoscendoli come US Persons, non spedirà i loro dati all'IRS.
- Ci possono poi essere casi di soggetti fiscalmente residenti negli USA che però non sono Cittadini Americani dato che si sono trasferiti negli USA con visto di studio o di lavoro: in tali casi, la Banca è tenuta a spedire i dati all'IRS
Ricordiamo, di passata, che gli indizi di US PERSON sono:
- aver dichiarato di essere Cittadino Americano o residente fiscale Americano.
- essere nato negli USA;
- avere dato alla Banca un indirizzo di riferimento negli USA;
- avere dato alla Banca un numero di telefono di riferimento negli USA;
- avere dato alla Banca ordini di trasferimento fondi permanenti presso gli USA;
- avere dato una delega sul proprio conto ad una persona con indirizzo negli USA.
3) Il Form W9.
Questo Form serve semplicemente ad informare la Banca del Social Security Number. Talvolta questo Form non è presente e la comunicazione del SSN è fatta direttamente nell'Autocertificazione.
Il Form W9 è composto di un cappello dove sono da indicare i propri dati anagrafici e di due sezioni, PART I e PART II.
Nella Part I, titolata Taxpayer Identification Number (TIN), è semplicemente da indicare il proprio Social Security Number.
Qui è da tenere presente che i Cittadini Americani devono sempre indicare il SSN e non il TIN in quanto il TIN è attribuito ai non Cittadini Americani che risiedono in America (ad esempio ai detentori di visti di lavoro).
Teoricamente ogni Cittadino Americano dovrebbe avere dalla nascita un SSN. Laddove però il Cittadino Americano ne fosse sprovvisto, dovrà farne richiesta all'Ambasciata Americana più vicina. L'Ambasciata rilascerà una ricevuta in cui si attesta che il soggetto ha richiesto il SSN e una copia di questa ricevuta va consegnata alla Banca assieme all'autocertificazione (l'originale è bene tenerselo), specificando di essere in attesa di SSN ed impegnandosi a fornire alla Banca stessa il SSN nel momento in cui arriverà. Tenete presente che i tempi di attesa medi attuali sono di 4-8 mesi.
Vedremo nella parte seconda altri spunti di riflessione sui soggetti sprovvisti di SSN.
Vedremo nella parte seconda altri spunti di riflessione sui soggetti sprovvisti di SSN.
La Part II del Form W9 ricalca il senso dell'Autocertificazione: il soggetto dichiara di essere una US Person e appone la sua firma.
SI PUO' EVITARE LA FIRMA DELL'AUTOCERTIFICAZIONE?
Diciamo subito di no: nella sostanza non ci sono modi per evitare la firma.
Chi non firma o non si presenta, come si è detto sopra, sarà molto verosimilmente considerato una US Person comunque e i suoi dati saranno spediti all'IRS.
L'ipotesi di non firmare e chiudere il conto non è una soluzione in quanto il soggetto non potrebbe riaprire il conto in un'altra Banca, dato che al momento dell'apertura del nuovo conto si troverebbe nuovamente davanti alla medesima Autocertificazione.
Non solo: la Banca è comunque tenuta a segnalare all'IRS una US Person che chiuda il proprio conto corrente.
Rimarrebbe la soluzione di essere degli "eremiti finanziari" cioè soggetti che chiudono il conto e che sono sprovvisti di conti correnti di sorta. Qui però è necessario dire che:
- anche coloro che decidono di vivere senza conti correnti, saranno segnalati per i conti detenuti nel 2014: pertanto la segnalazione per il passato c'è comunque.
- è meno facile di quanto possa sembrare rimanere sprovvisti di conti correnti, dato che basta, ad esempio, diventare eredi per trovarsi con la problematica daccapo (con l'aggravante che la Banca a quel punto renderà la procedura di passaggio dell'eredità molto più complessa in presenza di un soggetto Americano).
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LA SECONDA PARTE SARA' PUBBLICATA DOMANI.
Enrico Povolo
Enrico Povolo