Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 Agosto 2015, il FATCA e' ufficialmente diventato legge in Italia.
Sono stati confermati alcuni dei punti già anticipati nei precedenti post relativamente all'invio dei dati all'IRS :
- la scadenza di spedizione da parte degli intermediari finanziari dei dati relativi al 2014 entro il 31 Agosto 2015.
- l'assenza di flussi reddituali per l'anno 2014.
Dei due elementi sopra evidenziati, uno (il primo) ha una connotazione negativa mentre il secondo ha una connotazione sostanzialmente positiva.
Relativamente al primo punto, era sperabile che ci fosse una proroga nel termine di adempimento, dato che ci sono diversi aspetti non chiariti circa i dati da spedire. La sensazione e' che l'Agenzia delle Entrate abbia scelto la "quantità" piuttosto che la "qualità" dei dati da spedire all'IRS.
Il risvolto negativo connesso con tale comportamento consiste nel fatto che gli Intermediari finanziari, quando si trovano di fronte ad una situazione dubbia, preferiscono sempre inviare un dato piuttosto che non inviarlo: la pesantezza delle eventuali sanzioni dell'IRS (che, ricordiamolo, consistono nella draconiana applicazione della ritenuta del 30% sulle rimesse americane verso le Banche "Non Applicant") e' sufficiente per spostare l'asse verso l'invio di maggiori informazioni, piuttosto che verso l'invio di minori informazioni.
Da non dimenticare che la Banca non ha alcun interesse diretto a non inviare certe informazioni, se non quello, molto indiretto, di proteggere un particolare cliente: ma l'esperienza di questi ultimi mesi ha reso a tutti chiaro che l'interesse a tutelare un particolare cliente soccombe senz'altro al rischio della ritenuta del 30%.
Relativamente al secondo punto, viene confermata l'assenza dei dati reddituali relativi al 2014 nei dati da spedire. Il che si può considerare un aspetto (relativamente) positivo nel senso che i redditi derivanti dall'investimento di capitali (interessi attivi su conti correnti, interessi attivi su titoli obbligazionari, dividendi, capital gains, ecc.) non saranno immediatamente disponibili all'IRS per l'anno 2014.
Ovviamente questo non significa che un eventuale Cittadino Americano non adempiente possa dormire sonni tranquilli, tutt'altro: abbiamo già trattato l'argomento in diversi post precedenti, ed e' chiaro che l'incrocio dei dati potrà essere fatto dall'IRS tramite il modello FBAR.
Perciò la presentazione della sanatoria e' senz'altro consigliabile in tempi ragionevolmente brevi.
Il fatto, pero' che i dati reddituali non siano immediatamente nelle mani dell'IRS, permette di adempiere alla Streamlined Offshore Procedure con un pizzico di maggiore tranquillita'.
Cio' in quanto, come si e' già detto più volte, le Banche stanno ponendo una certa resistenza a produrre nella mani dei Cittadini Americani loro Clienti tutti i dati reddituali connessi con i loro investimenti. Nella sostanza, manca, da parte delle Banche, una procedura informatica che permetta di fornire i propri Clienti Cittadini Americani di tutti i dati necessari per presentare la Tax Return Americana, in particolare per ciò che riguarda i redditi finanziari che in America, diversamente che in Italia, sono tassati in Dichiarazione e non alla fonte.
In questa fase "primordiale" di applicazione della normativa FATCA, che risulta già particolarmente gravosa per i Cittadini Americani residenti all'estero, sarebbe stato particolarmente fastidioso trovarsi di fronte al problema di non avere le informazioni necessarie da parte della propria Banca mentre questa, dall'altro lato, dava immediatamente tutti i dati reddituali all'IRS.
Anche volendo essere del tutto "compliant" e dunque accettando di fare la Streamlined Offshore Procedure, ci si sarebbe potuti trovare nella infelice situazione di compilare una Tax Return Americana con dati incompleti, o difformi rispetto a quelli che la propria Banca aveva passato all'IRS.
In assenza dell'invio dei dati reddituali per il 2014, questo aggiuntivo rischio pare parzialmente ridotto.
Cio' non comporta il fatto che i redditi finanziari per il 2014 non siano da riportare nella Tax Return Americana, ovviamente: ma perlomeno eventuali inesattezze o imprecisioni o mancanze nella documentazione finanziaria prodotta dalle Banche (che esulano dalla responsabilita' del Cliente) non sono immediatamente sottoposte a controllo incrociato da parte dell'IRS.
La speranza e' che per i dati relativi al 2015 le Banche possano sviluppare dei meccanismi informativi efficaci ed adatti alla procedura FATCA, IN MODO DA FORNIRE SIA ALL'IRS, SIA AL CITTADINO AMERICANO LE STESSE INFORMAZIONI FINANZIARIE, tramite specifici report.
Enrico Povolo
Enrico Povolo