Coronavirus: l'IRS Americano annuncia già la proroga della scadenza delle imposte sui redditi. La strategia vincente del rispetto dei contribuenti

L'Amministrazione Usa e l'IRS non perdono tempo sul Coronavirus e fanno sapere che stanno già lavorando sulla proposta di prorogare la scadenza del 15 Aprile 2020, data entro la quale tutti coloro che risiedono in America devono presentare la propria Tax Return per l'anno 2019 e pagare le relative imposte.
La proroga, a detta del Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, riguarderà imposte per circa 200 miliardi di dollari e dovrebbe essere confermata già entro lunedì prossimo.



La notizia fa un certo scalpore, soprattutto qui in Italia, dove l'epidemia è senz'altro "in anticipo" di almeno un paio di settimane rispetto all'analogo andamento degli Stati Uniti. Purtroppo, però, in Italia alla data attuale (12 Marzo 2020) ancora nulla si sa circa la scadenza di pagamento delle imposte (IVA, Contributi e Ritenute) del 16 Marzo 2020, che è veramente oramai prossima. Ma non è solo l'esito della scadenza del 16 Marzo a tener banco, bensì una serie di domande su altri profili fiscali, quali l'effettiva sospensione dei termini nei procedimenti tributari e negli accertamenti.
Questa incertezza non è certo nuova, anzi, è un dolente e dannoso leitmotiv che rende molto teso il rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuente Italiano.
Nonostante da più parti si sia richiesto che l'Amministrazione Finanziaria intervenga prontamente, questa, come da tradizione, aspetta sempre l'ultimissimo momento per comunicare e prendere dei provvedimenti che permetterebbero, non solo di dare immediato ossigeno alle imprese, ma anche e soprattutto di gestire le relative scadenze ed i conseguenti adempimenti con una minore apprensione e darebbero un importante segnale di rispetto nei confronti del contribuente.
L'annuncio dell'Amministrazione Americana sul rinvio della scadenza del pagamento delle imposte sui redditi del 2019 si cala nel solco di una consolidata tradizione in cui lo Stato annuncia con il dovuto anticipo misure fiscali che poi sono effettivamente e puntualmente prese, in modo da dare ai Contribuenti-Cittadini il tempo di recepire la novità e di potere gestire per tempo i relativi adempimenti.
Questo rigoroso "rispetto" dell'IRS per i Contribuenti e per i loro Consulenti è un tassello fondamentale nel combattere l'evasione fiscale Americana: in America sarebbe assolutamente impensabile e socialmente del tutto inaccettabile arrivare a quattro giorni da una scadenza fiscale, con uno stato di forza maggiore assolutamente evidente, vista l'epidemia di Coronavirus in corso, e non sapere ancora se la scadenza vada rispettata o meno. Non solo, in questa spasmodica ed assurda attesa si aggirano ipotesi che la scadenza sarà posticipata solo per quelle imprese che abbiano meno di un certo fatturato, cosa che rende ancora più iniqua e complessa la norma. 
L'affidabilità e la trasparenza nel comportamento dell'IRS, l'attenzione a comunicare per tempo i cambiamenti, la stabilità delle norme ed il rispetto del contribuente sono pietre miliari della macchina fiscale Americana: in tal senso le differenze tra Italia e Stati Uniti sono veramente molto marcate, tanto da poter dire che i due sistemi fiscali sono agli antipodi.
L'IRS Americano è sempre molto attento a concedere quanto prima possibile tutte le informazioni e gli elementi al contribuente ed ai suoi Consulenti per permettere loro di determinare puntualmente e senza patemi d'animo le imposte dovute e poter provvedere al pagamento con solerzia. Non solo: questa trasparenza ed affidabilità nel mettere a disposizione le informazioni il prima possibile fa parte di una vera e propria "strategia fiscale" volta a mettere anche il contribuente più semplice nelle condizioni di poter adempiere puntualmente alle sue obbligazioni fiscali.
L'obiettivo di questa strategia è, da un lato andare incontro ai contribuenti ed ai loro Consulenti il più possibile, facilitando la strada della compliance, mentre dall'altro l'obiettivo è quello di togliere loro degli alibi nel caso non abbiano adempiuto. La strategia Americana è, in sostanza, completamente votata a permettere che il contribuente onesto possa adempiere tranquillamente e non aver nulla a che temere da un eventuale audit.
In cambio di questo impianto, l'IRS pretende responsabilità al contribuente e non fa sconti sul punto.
Dal punto di vista normativo, poi, le norme Americane, se confrontate con quelle Italiane, si caratterizzano per chiarezza interpretativa da un lato e stabilità temporale dall'altro. Non possiamo certo dire che l'impianto fiscale Americano sia semplice: la Tax Return Americana è senz'altro una dichiarazione molto articolata e assolutamente non user-friendly. Ma la diversità principale tra i due impianti normativi è che in quello Americano le norme fiscali sono modificate solo a ragion veduta e con molta attenzione, in modo da permettere che si formino delle durature basi interpretative, che sono condivise e rispettate dall'IRS.
Il Consulente che conosce il suo mestiere sa consigliare il suo Cliente su questioni di fiscalità Americana perché ha di fronte un pacchetto normativo articolato ma noto da tempo, relativamente al quale sa muoversi con una certa sicurezza, cosa spesso sconosciuta nelle secche e nei dilemmi interpretativi della normativa fiscale Italiana.
E' proprio questa strategia di rispetto verso i contribuenti ed i loro diritti, primo fra tutti il diritto a ricevere "in tempi brevi" il rimborso delle imposte a credito, a rendere vincente il rapporto IRS - Contribuente ed è il vero carburante della lotta all'evasione.
E per entrare nel concreto, in tema di rimborso, basti solo pensare che lo scorso ottobre il Dipartimento del Tesoro Americano ha emesso un assegno di rimborso delle imposte ad un nostro cliente residente in Italia di ben 3,44 dollari e si è premurato di spedirlo per posta in Italia per l'incasso.
L'assegno, arrivato in Italia il 16 Novembre 2019, era stato emesso il 25 Ottobre 2019: l'IRS ci ha messo solo 10 (dieci) giorni a processare il rimborso, dato che il termine di presentazione della dichiarazione era il 15 Ottobre 2019. Questo gesto, piccolo, dice tutto: c'è veramente un oceano fiscale tra noi e l'America.
Non c'è allora da meravigliarsi se l'IRS riesca ad ottenerlo, il rispetto dei contribuenti, in misura così maggiore di quanto succeda in Italia.

Enrico Povolo