FATCA sempre più globale: vi aderisce anche Città del Vaticano

La notizia girava già da tempo ma l'ufficializzazione è arrivata solo il 10 Giugno: lo Stato della Città del Vaticano ha ufficialmente firmato l'accordo FATCA. La durata delle trattativa è stata notevole, oltre due anni, ma alla fine anche lo Stato Pontificio ha ceduto al "rullo compressore" FATCA.
Il dato non ha un gran interesse pratico, dato che il numero di Cittadini Americani aventi conti presso lo IOR è solo di qualche centinaio, ma è senz'altro una novità di portata simbolica rilevante.

L'importanza simbolica deriva da una duplice serie di elementi:
1) Lo Stato di Città del Vaticano equivale finanziariamente al suo Istituto finanziario principale, il discusso IOR. Lo IOR è da sempre stato considerato come uno strumento centrale per creare opacità all'interno di operazioni finanziarie complesse. E' evidente che l'obiettivo degli Americani era aprire una porta sullo IOR, facendo cadere uno degli ultimi baluardi dell'opacità fiscale e finanziaria internazionale. E ci sono riusciti.
2) La "resa" dello IOR fa capire come il FATCA sia ormai un modello mondiale ed anzi, è la chiave di volta per scardinare gli ultimi rifugi finanziari rimasti. Qualora e laddove un Paradiso Fiscale decida di "redimersi" e aprirsi alla trasparenza, il primo passo che compie è senz'altro quello di accettare il FATCA.
Ora, questi due elementi hanno un effetto indiretto su tutti i soggetti "toccati" dalla normativa FATCA: è evidente, infatti, che il ciclone FATCA sta diventando veramente globale e via via che cadono le ultime forme di resistenza, il ciclone prende sempre più potere.
Il dato è rilevante per capire che difficilmente dopo questa serie di successi, gli Americani saranno pronti a recepire le critiche, notevoli e diffuse, sulla gravosità del FATCA per gli onesti Cittadini Americani residenti all'estero: galvanizzati da questa continua avanzata, sarà difficile veder far autocritica all'Amministrazione USA.
Pertanto il colpo messo a segno con lo IOR è, da un lato, un messaggio chiaro a quei pochi Paesi che sono rimasti fuori: la pressione sta aumentando. Dall'altro, è un ulteriore investitura di potere ad una normativa già di per sé strapotente, o addirittura oppressiva.
Quel sogno di totale apertura e trasparenza finanziaria a livello globale che ha guidato gli ispiratori del FATCA e che sembrava all'inizio (2010) una mera illusione, sta crescendo oltre ogni aspettativa, tanto da poter dire che ormai manca poco alla "Fatcatization" dell'intero globo.
Una prospettiva, che se da un lato è lodevole per aver scoperto milioni di evasori fiscali, dall'altro ha portato con sé dei pesanti effetti burocratici su tanti contribuenti onesti.

Enrico Povolo