Come ridurre le imposte Americane per chi vive in Italia: Foreign Earned Income Exclusion e Foreign Housing Exclusion

In questo articolo analizzeremo quali sono gli strumenti messi a disposizione di un Cittadino Americano che vive stabilmente in Italia, o comunque all'estero, al fine di ridurre la tassazione Americana.
In particolare ci occuperemo di due istituti:
- la Foreign Earned Income Exclusion (FEIE);
- la Foreign Housing Exclusion o Deduction.


Come noto i Cittadini Americani che vivono in Italia devono dichiarare i loro redditi Italiani (e mondiali) in America a motivo della loro Cittadinanza. Sappiamo anche che il "timing" delle due dichiarazioni è il seguente:
- prima va presentata la Dichiarazione dei Redditi Italiana;
- poi va presentata la Tax Return Americana.
Il primo strumento che presenta la Convenzione contro le doppie imposizioni per evitare la doppia tassazione è quello del Foreign Tax Credit: le imposte già pagate in Italia possono essere scomputate dalle imposte calcolate in America.
A fianco di questo strumento, tuttavia, ce ne sono altri due, piuttosto efficaci, che permettono una importante riduzione del carico fiscale Americano:
- la Foreign Earned Income Exclusion;
- la Foreign Housing Exclusion o Deduction.

FOREIGN EARNED INCOME EXCLUSION
Questo istituto prevede che un Cittadino Americano può escludere dalla tassazione Americana un importo annuo fino a 107.600 dollari (dato del 2020, adeguato ogni anno all'inflazione) relativamente a redditi "di lavoro".
Vediamo di capire bene le condizioni di applicazione. 
Per applicare la cosiddetta FEIE, è necessario che il soggetto:

1) sia fiscalmente residente in uno Paese estero;
2) percepisca un reddito di "lavoro" estero;
3) abbia superato il “Bona Fide residence test” oppure il "Physical presence test".

Approfondiamo queste condizioni applicative.
In primis è necessario che il Cittadino in questione viva stabilmente in un Paese straniero: il termine “Paese straniero” non include possedimenti Statunitensi come Puerto Rico, Guam, il Commonwealth delle Isole Marianne settentrionali, le Isole Vergini Americane o le isole Samoa Americane.
E' poi da considerare che non si qualificano come redditi prodotti all’estero gli stipendi ricevuti dai dipendenti militari o civili del governo degli Stati Uniti in basi Americane al di fuori dell'America: ciò in relazione al fatto che le basi Americane all'estero costituiscono a tutti gli effetti territorio Americano, anche da un punto di vista fiscale.
Terza osservazione: il reddito estero deve essere un reddito da lavoro, sia dipendente, sia autonomo (self-employment). Sono perciò esclusi dalla FEIE tutti i redditi derivanti da rendite finanziarie (interessi, dividendi e capital gain), nonché i redditi di pensione, i redditi derivanti da locazioni nonché i redditi qualificati come diversi.
E' anche da notare che l'esclusione da tassazione spesso risolve la questione del debito d'imposta Americano, dato che una gran parte dei soggetti non riesce ad utilizzare tutta la FEIE: anche in questo caso, però, la Tax Return va presentata. Pertanto, ipotizzando un Cittadino Americano residente fiscalmente in Italia che nel 2020 percepisca solo un reddito di lavoro dipendente pari a 75.000 dollari, tale soggetto dovrà presentare una Tax Return dove indicherà il suo reddito da "employment" di 75.000 dollari e poi escluderà lo stesso dalla tassazione sempre per 75.000 dollari, rendendo il suo income da tassare pari a zero. 
La Tax Return va comunque presentata anche se il suo debito d'imposta è pari a zero.
Per contro se lo stesso soggetto avesse un reddito di 145.000 dollari, egli dovrebbe indicare 145.000 come reddito di lavoro dipendente, abbattendolo poi dell'importo massimo della FEIE, pari a 107.600 dollari: il suo income da sottoporre a tassazione sarebbe pari a 37.400 dollari.
Ovviamente, nella misura in cui si utilizza la FEIE, il Foreign Tax Credit non entra in gioco, essendo un meccanismo alternativo previsto dalla normativa Americana per evitare la doppia tassazione.
Conseguentemente, nel caso del primo esempio (reddito di lavoro dipendente di 75.000 dollari) le imposte pagate in Italia sul reddito di lavoro dipendente non sono utilizzabili in America. Nel secondo caso, invece, le ritenute subite in Italia sono utilizzabili come Foreign Tax Credit solo nella misura in cui il reddito di lavoro estero è sottoposto a tassazione in America. Senza entrare nei complessi meccanismi del Form 1116, che permette di calcolare il Foreign Tax Credit, possiamo dire che le imposte Italiane, nel secondo esempio, sono ammesse in deduzione delle imposte Americane per una percentuale pari a:
37.400/145.000 = 25,79%

Vediamo ora cosa sono il Bona Fide Residence Test ed il Physical Presence Test.

BONA FIDE RESIDENCE TEST
Per superare il bona fide test di residenza occorre essere un residente di uno o più Paesi stranieri per un periodo ininterrotto che include un intero anno fiscale (1 gennaio – 31 dicembre).
Lo status di Bona Fide Resident non si acquisisce semplicemente vivendo in uno o più Paesi stranieri per un anno: questo status dipende infatti anche dalle proprie intenzioni riguardo alla lunghezza e alla natura della propria permanenza nel Paese estero.
Per esempio, se un Cittadino Americano si reca a Venezia a lavorare per un periodo indefinito o prolungato (superiore ad un anno) e stabilisce un alloggio permanente a Venezia per lui e la sua famiglia, egli è un Bona Fide Resident Italiano, anche se ha intenzione di tornare in qualche momento negli Stati Uniti.
Naturalmente egli non diventa un Bona Fide Resident Italiano semplicemente soggiornando a Venezia come turista: recandovisi invece per un incarico di lavoro a tempo indeterminato lo diventa perché il suo soggiorno appare essere permanente.
Durante il periodo di Bona Fide Resident Italiano, il soggetto può lasciare il Paese per brevi o temporanei viaggi negli Stati Uniti o altrove per vacanze o lavoro: per mantenere il proprio status occorre però avere la chiara intenzione di tornare in Italia da tali viaggi, senza irragionevole ritardo.
La qualifica di Bona Fide Resident Italiano va fatta sempre nella Tax Return Americana, compilando il Form 2555.
 
PHYSICAL PRESENCE TEST
Per superare il Test di Presenza Fisica, che ricordiamo essere alternativo al Bona Fide Residence Test, occorre invece essere fisicamente presente in Italia per un periodo di 330 giorni (interi) all’interno di un periodo di 12 mesi consecutivi. I 330 giorni di qualificazione possono essere non consecutivi.
A differenza del Bona Fide Residence Test, il test di presenza fisica si basa solo sulla durata della permanenza nel Paese estero: questo test non dipende, infatti, dal tipo di residenza che si stabilisce o dalle proprie intenzioni di tornare negli Stati Uniti o dalla natura o dallo scopo del proprio soggiorno all'estero. In questo caso sono rilevanti solo i giorni trascorsi all'estero per qualsiasi motivo, anche per vacanza.
Non si supera il test di presenza fisica se malattie, problemi familiari, una vacanza o disposizioni del datore di lavoro determinano una presenza minore del tempo richiesto. Inoltre, essere presente in un paese straniero in violazione della legge degli Stati Uniti non è rilevante a tali fini.
 
FOREIGN HOUSING EXCLUSION
Una volta superato almeno uno dei due Test suddetti, oltre alla Foreign Earned Income Exclusion di cui abbiamo detto, si può richiedere anche la Foreign Housing Exclusion o Deduction, che è un'esclusione dalla tassazione per l'importo delle spese abitative.
La prima cosa da chiarire è che:

Foreign Housing Exclusion è da applicarsi solo da parte dei lavoratori dipendenti;
Foreign Housing Deduction è da applicarsi solo da parte dei lavoratori autonomi;

La seconda considerazione è che la Foreign Housing Exclusion (la quale, applicandosi ai lavoratori dipendenti, è senz'altro molto più frequente rispetto alla Deductionsi può applicare solo per quei dipendenti che ricevono una specifica parte della loro remunerazione di lavoro dipendente per le spese abitative che andranno a sostenere una volta che vivono in Italia.
Pertanto, il cosiddetto Accidental American, il quale è nato in America ma si è trasferito in Italia in giovane età, può senz'altro applicare la FEIE, ma non può quasi mai applicare la Foreign Housing Exclusion: ciò sarebbe possibile solo se il suo datore di lavoro Italiano avesse previsto una specifica voce della sua retribuzione come "bonus" per le sue spese abitative, cosa piuttosto rara.
La Foreign Housing Exclusion si applica perciò solo agli importi pagati con le somme fornite dal datore di lavoro: se però il datore di lavoro pagasse le spese di alloggio e non includesse tale importo nel reddito del dipendente, non sarebbe possibile applicare la Foreign Housing Exclusion.
La Foreign Housing Exclusion è più frequente per i Cittadini Americani che si spostano effettivamente in Italia per lavoro e trattano oltre al loro stipendio anche un bonus alloggio.
La modalità con la quale si calcola la Foreign Housing Exclusion è un po' complessa, dato che esiste sia un tetto massimo alla Exclusion, sia un valore minimo, al di sotto del quale non esiste nessuna deduzione.
Il calcolo va fatto anche qui all'interno del Form 2555: nelle istruzioni al Form, è presente una tabella dove sono indicati una serie di Paesi, e, per ogni Paese, sono indicate un certo numero di città.
Se la città estera dove risiede il soggetto in questione è in questa lista, allora il valore quivi indicato è il valore massimo escludibile dal reddito.
Ipotizziamo che il Paese sia l'Italia e la città sia Vicenza: Vicenza è tra quelle indicate nelle istruzioni al Form 2555 ed il suo limite massimo di housing expenses per un anno è pari a 39.900 dollari (se il periodo fosse inferiore all'anno, il limite è rapportato). Ipotizziamo altresì che il soggetto riceva una somma di 25.000 dollari come bonus spese abitative all'interno del suo reddito da lavoro dipendente, che è pari a 170.000 dollari complessivi.
In tal caso la somma di Foreign Housing Exclusion si calcola così:

Città: Vicenza;
Spese incluse nello stipendio per l'alloggio: 25.000 dollari annui;
Limite massimo previsto per la exclusion: 39.900 dollari annui;
Limite minimo: pari al 16% della FEIE: 107.600 x 16% = 17.216 dollari;
Foreign Housing Exclusion: 25.000 - 17.216 = 7.784 dollari.

Il nostro soggetto dunque, escluderà dal proprio reddito i seguenti importi:
FEIE: 107.600 dollari;
Foreign Housing Exclusion: 7.784 dollari.
Totale reddito su cui pagare le imposte in America:
170.000 - 107.600 - 7.784 = 54.616 dollari.

Se, nell'esempio precedente, la somma ricevuta nello stipendio fosse stata pari a 45.000 dollari, il calcolo sarebbe stato il seguente:
Foreign Housing Exclusion: limite massimo (39.900 dollari) - limite minimo (17.216 dollari) = 22.684 dollari.

Se la città fosse stata Firenze o qualche altra città non presente nella tabella del Form 2555, il limite massimo della Foreign Housing Exclusion si sarebbe calcolato matematicamente come 30% della FEIE: dunque il limite massimo sarebbe stato pari a 32.280 dollari.

Due considerazioni finali:
1) la Foreign Housing Exclusion comporta, analogamente a ciò che succede con la FEIE, la non detraibilità delle imposte pagate in Italia.
2) Il limite minimo (pari al 16% della FEIE) è da intendersi come soglia di spese di alloggio "basico" che tutti devono sostenere e pertanto non è mai agevolabile: sono agevolabile solo le spese superiori. Il limite massimo è ovviamente inserito per evitare che accordi tra datore di lavoro e lavoratore tendano a qualificare fittiziamente come spese di alloggio del reddito di lavoro dipendente.

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